Sondrio, tra architettura e fantascienza il progetto "Lit" conquista Abu Dhabi

La modellizzazione in 3d dell'edificio iconico per la città di Masdar, tra i primi 25 al concorso Land Art Generator, è opera di un team valtellinese

sondrio, progetto Lit

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Sondrio, 17 ottobre 2019 - Per i non addetti ai lavori è al limite del fantascientifico l’avveniristico progetto di architettura "Lit", light infinite transformation, che si è fatto strada nel mondo. L'ha realizzato lo studio Uoa (Urban Office Architecture), coadiuvato da un team valtellinese composto da Luca Giotta, dal fratello Simone e da Simone Mossinelli. Se Uoa si è occupato dello sviluppo progettuale, del coordinamento e della presentazione ad Abu Dhabi, alla squadra valtellinese è toccata la realizzazione della modellazione grafica tridimensionale (render di altissima qualità) e il video in 3D in alta definizione, supporti sostanziali della presentazione del progetto. Per due mesi il gruppo di dieci elementi, tra i quali la coordinatrice Tatiana Mardare e il talentuoso architetto Massimo Edolo Marinelli, vero trait d’union, ha lavorato al progetto che è stato selezionato tra i primi 25 del concorso Lagi, Land Art Generator, 2019 ad Abu Dhabi (Emirati Arabi), quest'anno in partnership con il 24° World Energy Congress, il massimo evento mondiale dell'energia. Con il Lit, edificio iconico per la città di Masdar (in arabo fonte), il team ha raccolto la sfida del concorso: creare un'installazione artistica che utilizzi la produzione di energia rinnovabile come strumento di espressione creativa, proponendo al contempo una riflessione su cosa significhi l'arte nel contesto degli spazi pubblici di una città considerata la capitale della sostenibilità.

«La nostra Valle non ha nulla da invidiare a zone più famose dal punto di vista tecnologico. Abbiamo da poco avviato una stretta collaborazione con una società che si occupa di realtà aumentata e realtà virtuale e stiamo portando avanti progetti molto ambiziosi», commenta Luca Giotta. I piani del complesso ospitano diverse attività: quelli aerei piscine idroponiche, sale di studio, atelier, uffici; quello stradale centro ricerche ed eventi, bar, multimedia; quelli inferiori centro benessere, centrale di stoccaggio e di distribuzione energia prodotta e orto botanico, il vero tesoro della struttura. Anche se chiamarlo così risulta a dir poco riduttivo, l'edificio è coperto da una facciata a doppia pelle, composta da oltre 26.000 pannelli a nido d'ape alternati a quelli solari, una tecnologia che si ispira alle torri con aria condizionata del mondo arabo e che consente di ridurre la temperatura interna del 50%, senza perdere i vantaggi della preziosa fonte rinnovabile. «Strutturalmente il Lit è progettato per essere autoportante, assemblato e rimosso, secondo le tendenze più recenti nel campo della bioedilizia. Da un punto di vista architettonico è la sintesi di un doppio nastro di Moebius organico(simbolo di infinito) ed organizza gli spazi lungo un flusso continuo, in un percorso quasi museale che permette al visitatore di sperimentare l'intero ciclo di produzione energetica», aggiunge. Rientrando nei 25 finalisti il Lit sarà in mostra ad Abu Dhabi e farà parte del volume di Lagi 2019 che uscirà a gennaio 2020 al World Future Energy Summit.