Sondrio: prodotti tipici sì, ma in veste nuova

Progetto di valorizzaizone da parte di AlpLab

Progetto AlpLab (Orlandi)

Progetto AlpLab (Orlandi)

Chiuro (Sondrio), 6 marzo 2018 -  Cornàt di Sondalo, Cupeta, Mac di Berbenno, Lughegna da passola di Livigno, Bungiu di Mello, Fughiascia e Fughiascin di Gordona e Melonz di Chiavenna. Sono le perle culinarie della provincia di Sondrio oggetto di studio e rivisitazione da parte del progetto di AlpLab. Dopo una mappatura dei piatti, il contatto con chi ancora li produce e la realizzazione di interviste, l’associazione, che si occupa di progetti di valorizzazione dei territori alpini, ha organizzato un workshop cui hanno partecipato 16 ragazzi, selezionati tramite bando.

Obiettivo? Condividere visioni ed esperienze e mettere in rete le idee e le competenze di giovani professionisti interessati alla valorizzazione degli elementi culturali che caratterizzano il patrimonio agroalimentare provinciale. Il workshop, nell’ambito del progetto «Comunità che nutrono. Per una nuova mappa della cultura alimentare valtellinese», per la valorizzazione delle tradizioni culinarie valtellinesi poco note al grande pubblico, cofinanziato da Regione Lombardia, si è svolto nelle sale di Palazzo Andres Flematti di Chiuro. Per due giorni, universitari, neo laureati e giovani professionisti hanno dato libero sfogo a idee e creatività. Nel primo dei due momenti formativi, sotto la guida di Elena Giunta, del dipartimento di Design del Politecnico di Milano, hanno concretamente sviluppato packaging originali per alcuni dei prodotti agroalimentari e delle ricette tradizionali oggetto della mappatura. Per la Cupeta, ad esempio, hanno pensato a due packaging diversi, che catturassero i due target di riferimento: bambini e sportivi. Il secondo momento era incentrato sul marketing territoriale. Andrea Pozzi, esperto di turismo enogastronomico e ricercatore presso il dipartimento di Economia del turismo dell’Università di Bergamo, ha guidato i giovani a elaborare due proposte che valorizzassero, in chiave turistica, l’immenso patrimonio agroalimentare del territorio. A valutare i risultati Stefano Bertalli, coordinatore di Politec Valtellina, Valentina Colombo, socia fondatrice dello studio Condivisa&dot ed esperta di packaging design e da Sara Radice, PhD in design per la valorizzazione del patrimonio, professore aggiunto alla Scuola del Design e fondatore di Museum&CO. La giuria ha apprezzato i lavori, evidenziandone gli elementi di creatività e innovazione. «Ci piacerebbe mettere in contatto queste idee con il mondo imprenditoriale. Magari non tutte si prestano, ma se fosse anche solo una, sarebbe un grande successo», commenta Massimo Bardea di Alplab che, nelle prossime settimane, veicolerà al meglio i risultati del lavoro.