Accusato di abusi sessuali sulle pazienti, la difesa: "In aula prove incomplete"

"Mancano parti fondamentali dei filmati riguardanti le visite mediche effettuate dal dottor Spellecchia, quelli mostrati in aula non sono completi. Che fine hanno fatto gli originali?"

Il Tribunale di Sondrio

Il Tribunale di Sondrio

Sondiro, 4 febbraio 2017 - «Mancano parti fondamentali dei filmati riguardanti le visite mediche effettuate dal dottor Spellecchia, quelli mostrati in aula non sono completi. Che fine hanno fatto gli originali?». Tensione alle stelle ieri mattina in aula per la nuova udienza del processo che vede alla sbarra Domenico Spellecchia, l’ex primario di Ginecologia dell’ospedale di Chiavenna accusato di abusi sessuali nei confronti di diverse sue pazienti (19 gli episodi contestati).

Gli avvocati che difendono il medico, Lino Terranova e Giuseppe Romualdi, sono sul piede di guerra e stanno addirittura valutando la possibilità di presentare formale denuncia in merito al comportamento dell’accusa, che avrebbe portato all’attenzione della Corte (presieduta dal dottor Pietro Della Pona e composta anche da Barbara Della Nave e Barbara Licitra, ndr.) prove incomplete, omettendo un trenta per cento circa dei filmati realizzati dalle telecamere nascoste piazzate dalla Squadra Mobile della Questura di Sondrio nell’ambulatorio dove il primario visitava. La questione è piuttosto tecnica ma in sostanza i legali di Spellecchia accusano la Procura di non aver prodotto come prove i video originali, quelli che erano stati mostrati all’imputato in sede di interrogatorio e di cui la difesa aveva quindi preso visione. In aula la scorsa udienza sarebbero stati visionati quei filmati, ma con corposi «buchi» sia audio che video.

«Passaggi sostanziali e importanti - ha affermato ieri l’avvocato Terranova, chiedendo che il Tribunale acquisisse tutti i “mezzi di captazione” utilizzati nelle indagini così da avere il quadro completo delle intercettazioni effettuate - che non si sa dove siano finiti. Perché non sono stati portati come prova e mostrati i filmati integrali?». La Corte ha però rigettato la richiesta dei difensori, le prove rimangono quelle già acquisite dal Tribunale, ossia i 14 filmati visionati la scorsa udienza, così come sono stati portati in aula. L’udienza di ieri è proseguita poi con la testimonianza di due investigatori della Squadra Mobile che hanno partecipato alle indagini. Il processo riprenderà ad aprile, udienze fissate il 7, il 14 e il 21.