Primolo e la Val Pola si difendono dalle frane

Alluvioni e smottamenti, l’impresa valtellinese Tmg impegnata nei cantieri in quota

I cantieri

I cantieri

Berbenno (Sondrio) -  Alluvioni, frane, smottamenti e altri eventi calamitosi hanno caratterizzato molte zone montane di Valtellina e Valchiavenna provocando, purtroppo, anche parecchie vittime (la frana della Val Pola ne è l’esempio più eclatante). I versanti feriti da questi eventi vanno messi in sicurezza e per farlo servono lavori importanti, ma anche imprese in grado di effettuarli come la Tmg di Berbenno, un’eccellenza valtellinese. La Tmg, oltre a dare lavoro a tanti valtellinesi (sono oltre 50 i collaboratori), punta molto sulla modernità dei mezzi a disposizione per i quali ha investito parecchio denaro. È attualmente al lavoro su due importanti interventi per la salvaguardia del territorio. Interventi coordinati in gran parte dal geometra Giuliano Bulanti (foto).

"Stiamo operando in diversi contesti – dice Carlo Erba, consulente di Tmg –. Due i cantieri in provincia di Sondrio. Il primo è quello relativo al consolidamento del vallo paravalanghe a Corno di Braccia nel Comune di Chiesa in Valmalenco. L’intervento è finalizzato alla messa in sicurezza del bacino del Torrente Rovinaio che, specialmente nell’ultimo ventennio, è assoggettato sia da colate detritiche (debris flow) che da valanghe, interrompendo l’unica strada di accesso alla frazione di Primolo, posta sopra l’abitato di Chiesa. Per ovviare a tali problemi sono stati previsti i seguenti interventi: la costruzione di barriere metalliche paraneve a quota 2.550 metri, la manutenzione della diga paravalanghe a quota 2.420 metri, progettata e diretta dall’ingegnere Mario Erba (papà di Carlo, ndr. ) e realizzata nell’anno 1986, oltre ad una nuova opera di sostegno del versante posizionata a quota 2.350 metri della lunghezza di 45 metri e altezza 7 metri. Sono lavori specialistici per i quali bisogna operare con macchine, attrezzature e materiali di varie tipologie da eseguire in alta quota (2.500), in una zona impervia, rocciosa e raggiungibile solo con elicottero. L’importo totale finanziato per il progetto è di 5,5 milioni di euro".

Il secondo intervento è la sistemazione idraulica dell’area interessata dalla frana della Val Pola per il quale la Tmg mette in campo i suoi potenti mezzi. "L’intervento in Val Pola è finanziato per poco più di 9 milioni di euro e consiste, principalmente, nello svaso a tergo dell’arginone realizzato ai piedi del Monte Coppetto negli anni ’90, per un totale di 400.000 mc di materiale da trasportare e sistemare nell’area di fronte all’abitato di Aquilone. Lo svaso e la sistemazione di 80.000 mc di materiale dal fiume Adda, l’eliminazione del guado di attraversamento e la costruzione di un vero e proprio ponte per raggiungere la sponda destra. Svaso e sistemazione del Coronella per 17.000 mc, nonché la sistemazione della confluenza del Vendrello e la sistemazione di tutta l’area con la colmata Poz rinverdita a prato con la predisposizione di un’area in grado di poter ricevere 1.300.000 mc di materiale nei prossimi 50 anni. A fine lavori sarà completamente ridisegnata la morfologia del territorio con un coefficiente di sicurezza maggiore ed una mitigazione ambientale nella piana di Aquilone"