Ponte San Giorgio, orgoglio valtellinese

Fondamentale il lavoro degli operai della Cossi costruzioni: "È stato un cantiere fatto di solidarietà, passione e amore"

Il ponte San Giorgio di Genova

Il ponte San Giorgio di Genova

Sondrio, 6 agosto 2020 - Orgoglio anche a Sondrio per il ponte San Giorgio di Genova. C’è tanta Valtellina infatti dietro ai lavori che hanno permesso la realizzazione nel capoluogo ligure del nuovo collegamento, sorto sulle "ceneri" di quel ponte Morandi che è crollato due anni fa provocando la morte di 43 persone in una delle più grandi (ed evitabili) tragedie italiane. L’archistar genovese Renzo Piano ha realizzato (gratuitamente) il progetto del ponte San Giorgio e lunedì sera, nel corso dell’inaugurazione ufficiale, ha detto chiaramente che quello è stato "il più bel cantiere della mia vita" invitando tutti ad "amare" quel ponte.

Renzo Piano, architetto che tutto il mondo ci invidia, si è fatto interprete di tutti coloro, un migliaio circa tra tecnici, maestranze, capicantiere che, con mirabili rapidità e professionalità esecutiva (ma "non di fretta", ci tiene a sottolineare), in un intenso quanto appassionato lavoro di squadra tra il pubblico e il privato, con estrema competenza e senza mai fermarsi nemmeno durante il lockdown, hanno concorso a realizzare quest’opera. Il progetto, terminato in soli 476 giorni, ha mostrato la faccia buona del nostro Paese. Emerge l’entusiasmo, unito alla commozione, anche nella "squadra" valtellinese della Cossi Costruzioni Spa: in trasferta a Genova per tutta la durata dei lavori (fatta eccezione per il solo giorno di Natale), ha profuso forza e impegno per questo incredibile manufatto, unico nel suo genere. "Io e i miei uomini, che non finirò mai di ringraziare – afferma Renato Cossi, patron dell’azienda - siamo profondamente orgogliosi per quanto portato a compimento, insieme a tutti i numerosi altri "attori". Certo, non sono mancati i problemi, soprattutto durante il lockdown (tra l’altro affrontato con spirito di abnegazione, ma seguendo protocolli collaudati di grande efficacia). Ora, con onestà, confesso che siamo stanchi, ma felici: a pieno titolo possiamo dire "c’eravamo, abbiamo partecipato". Lì si è consumata anche un’indimenticabile lezione di vita. Parafrasando l’architetto Piano, abbiamo gettato un ponte tra la Valtellina e il resto d’Italia. E ciò, grazie a un cantiere fatto di solidarietà, passione e, perché no?, amore".

Una bella realtà quella della Cossi Costruzioni Spa, dall’aprile 2019 per il 63,5% di proprietà del colosso delle costruzioni Webuild Spa (ex Salini Impregilo Spa), mentre la Banca Popolare di Sondrio come Liri Srl (famiglia Cossi) ne detengono, ciascuna, il 18,25%. Il ruolo svolto all’epoca dall’istituto di Piazza Garibaldi fu esempio concreto di come seppe interpretare, attivamente e con lungimiranza, il proprio ruolo consolidato di banca del territorio o, ancor meglio, di "banca di comunità", allo scopo di salvaguardare un asset imprenditoriale importante per la Valtellina, anche a livello occupazionale, e con esso le proprie ragioni di credito.