Poggiridenti, la GdF mette i sigilli a discarica

Otto imprenditori sono finiti nei guai

Finanza

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Poggiridenti (Sondrio), 29 febbario 2020 - Otto imprenditori valtellinesi denunciati e una discarica abusiva sequestrata a Poggiridenti. È il risultato di una complessa e articolata indagine, denominata «Pollution», e portata a termine dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Sondrio comandata dal capitano Andrea D’Alessandro.

Le attività di polizia Giudiziaria dirette dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Sondrio, Stefano Latorre, hanno permesso di denunciare gli 8 imprenditori per violazioni del Testo Unico dell’Ambiente. I finanzieri durante le indagini hanno messo in atto un’attività info-investigativa, svolta attraverso appostamenti, un sistema di video sorveglianza e foto trappole, georadar e droni, che hanno consentito l’individuazione sia degli automezzi utilizzati per il trasporto dei materiali di scarto sia dei soggetti fruitori della discarica e la quantificazione e la qualificazione dei rifiuti presenti. La cava, che si estende per 11mila mq, gestita da un imprenditore valtellinese, era priva di autorizzazioni e vi venivano effettuati sversamenti di materiali inerti, terre e rocce da scavo, plastiche, ferro e altri materiali, considerati rifiuti pericolosi. Nel periodo interessato dalle indagini (settembre 2018 – febbraio 2020), presso la «discarica» è stato conferito un quantitativo di rifiuti pari a 396 tonnellate.

Gli uomini della Gdf, che hanno avviato le indagini di loro iniziativa, sono stati coadiuvati da tecnici dell’Arpa che hanno effettuato il campionamento dei cumuli di materiali sversati e delle acque sorgive nell’area annessa alla discarica. Le analisi chimiche hanno accertato il superamento della soglia di contaminazione previsto dalla normativa vigente per i materiali pericolosi: è emersa la presenza di idrocarburi, arsenico e cromo esavalente esclusivamente nel terreno incriminato. In alcuni casi è stato rilevato che il valore di queste sostanze nocive fosse tre volte superiore alla soglia di contaminazione prevista dalle tabelle del Testo Unico dell’Ambiente.

I militari procederanno ad applicare l’«ecotassa» e le sue sanzioni con il fine di garantire il ristoro del danno ambientale. La procura della Repubblica, su richiesta dell’Arpa e della Provincia di Sondrio - settore Ambiente, ha autorizzato la bonifica del sito inquinato e la diffida dei responsabili della contaminazione, con il sequestro anche di un escavatore. La Gdf conferma, così, il contaste impegno nel contrasto a illeciti e frodi in materia ambientale e di salute pubblica.