Pizzoccheri freschi valtellinesi? Sì, ma senza glutine

"Ormai ognuno di noi ha che fare o conosce anche solo indirettamente persone che da un giorno all’altro scoprono di avere questo tipo di intolleranza"

Pizzoccheri senza glutine (National Press)

Pizzoccheri senza glutine (National Press)

Poggiridenti (Sondrio), 11 novembre 2016 - Un'idea innovativa e la voglia spassionata di rimettersi in gioco: sono gli ingredienti, vincenti, che hanno portato alla nascita del laboratorio artigianale «Pasta Amica», creato a Poggiridenti da Pietro Villa. Il 49enne geometra, a seguito della recente crisi, (ha ancora il proprio studio professionale), ha deciso di reinventarsi, attingendo ai segreti dell’arte che era propria di suo padre, apprezzato panettiere.

Certo di pastifici in Valle se ne incontrano tanti, ma quello di Pietro serba, al momento, una novità assoluta per la provincia di Sondrio: è difatti la prima realtà specializzata in prodotti senza glutine, freschi e non secchi come pure se ne trovano su diversi altri banchi alimentari. Un mercato sensibile dunque alle esigenze di quanti sono attualmente condizionati da intolleranza o celiachia, una patologia autoimmune che ha conosciuto negli ultimi anni una capillare diffusione tra la popolazione, con un’incidenza maggioritaria proprio in Lombardia, dove lo scorso anno i soggetti affetti risultavano essere oltre 30mila.

Un fenomeno che ovviamente riguarda anche la Valtellina, che da oggi potrà contare, grazie all’iniziativa di Pietro Villa, su un buon rifornimento di prodotti freschi «gluten free», come pasta, pizzoccheri e gnocchi, anche se sono già in cantiere studi per future realizzazioni di diverse varianti di lasagne e crepelle. Con una novità che riguarda anche il tipo di confezionamento, ottenuto dal ricorso a vaschette sottovuoto in atmosfera modificata, una tecnica che garantisce una conservazione degli alimenti a più lungo termine, non i classici due o tre giorni di autonomia consentiti da tutti i prodotti freschi, ma una scadenza posticipata a un massimo di 20 giorni.

«La spinta primaria che ha avviato il mio progetto è stata, ovviamente, la necessità di ricollocarmi nel mondo del lavoro, con un’iniziativa che allo stesso tempo fosse socialmente utile: da qui questa sfida, nella quale investo tanto entusiasmo e che mi sta portando a riscoprire la mia infanzia. Ormai ognuno di noi ha che fare o conosce anche solo indirettamente persone che da un giorno all’altro scoprono di avere questo tipo di intolleranza e hanno spesso difficoltà nel rintracciare un rivenditore che offra prodotti adatti, ma anche freschi e gustosi. Il mio laboratorio tenta di dare una risposta proprio all’esigenza di tutti loro» spiega Pietro Villa. In un periodo difficile l’apertura di una attività è sempre una cosa positiva e Villa si farà conoscere «in casa», al Carrefour di Poggi piano il 25 del mese alle 20.