Pista di fondo, il via a metà mese: la neve è stata tenuta 'in frigo'

Gli amanti delle discese dovranno attendere invece il primo dicembre

Il piccolo Tibet vanta une delle competizioni più partecipate (N.P.)

Il piccolo Tibet vanta une delle competizioni più partecipate (N.P.)

Livigno, 4 ottobre 2017 - Si avvicina sempre di più la stagione invernale e Livigno sta già scaldando i muscoli. Dal 15 ottobre aprirà la pista di fondo, realizzata grazie a 50mila metri cubi di neve che sono stati conservati durante la stagione estiva con la tecnica dello snowfarm. 

Agli amanti dello sci da discesa e dello snowboard, non resta che aspettare il 1 dicembre, quando verrà inaugurata ufficialmente la stagione invernale con apertura delle piste da sci. Il 2 dicembre sarà la volta della 28^edizione della Sgambeda, la granfondo di Livigno che fa parte del circuito internazionale Visma Ski Classics. Attesi alle linee di partenza oltre 1.000 tra atleti internazionali e amatori. Sul tema dell’innevamento programmato, Livigno ha intrapreso una strada innovativa, partecipando a Prosnow, progetto europeo di vasta respiro che coinvolge anche otto località alpine. L’ottimizzazione della produzione di neve programmata è un’importante sfida per le stazioni sciistiche. Si tratta di un nuovo strumento che fornirà informazioni meteorologiche direttamente utilizzabili dagli operatori delle aree sciistiche (per esempio, altezza/stock di neve), insieme a informazioni specifiche sulle incertezze delle previsioni. Otto stazioni pilota nelle Alpi di Francia, Italia, Austria, Svizzera e Germania contribuiranno alla messa a punto del servizio e a testare il «dimostratore».

Durerà tre anni ed è stato presentato in risposta al bando di gara Horizon 2020 della Commissione Europea «Un’economia più verde», associato alla sfida sociale 5 «Azione climatica, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime», con obiettivi di ricerca basati sul mercato dei servizi climatici. Oltre alle previsioni del tempo di ultima generazione, il progetto si baserà anche sui nuovi servizi di previsioni stagionali, sviluppati a livello europeo, nell’ambito del programma Copernicus Climate Change Services (C3S).