"Peste suina, adottate tutte le misure necessarie"

Silvia Marchesini soddisfatta: "Il provvedimento nazionale consente alle attività di proseguire in sicurezza"

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La peste suina non ferma la filiera della produzione e lavorazione dei prodotti derivanti da carne bovina. "La tempestiva adozione di un provvedimento nazionale che consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza è importante sia per la Lombardia, dove è allevato il 53% dei maiali italiani, sia per il comprensorio valtellinese e chiavennasco che può contare su una forte e radicata tradizione norcina".

È quanto afferma Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio in merito alle ordinanze firmate dopo i casi di peste suina riscontrati nei giorni scorsi su cinghiali presenti in Piemonte e Liguria, ma anche in regioni della Germania, del Belgio e di alcuni Paesi dell’Est Europa. L’ordinanza interministeriale, firmata dai ministri della Salute, Roberto Speranza, e delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, prevede, tra l’altro, il divieto di ogni attività venatoria salvo la caccia selettiva al cinghiale nella zona stabilita come infetta da Peste Suina Africana, ossia 114 Comuni di cui 78 in Piemonte e 36 in Liguria. "Il provvedimento nazionale – precisa il presidente Marchesini – arriva dopo la positiva decisione di Regione Lombardia di istituire una task force per prevenire e contrastare la peste suina sui nostri territori. Ora è importante vigilare oltre che sul piano sanitario anche contro le speculazioni di mercato a tutela degli allevatori e del sistema economico ed occupazionale". Fulvio D’Eri