Arnie devastate in Valtellina, è giallo sul passaggio di un orso

Gli esperti stanno analizzando gli indizi lasciati dall'animale

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Ponte in Valtellina (Sondrio), 25 luglio 2018 - Non è sicuro, ma nemmeno da escludere. L’animale che, nei giorni scorsi, ha messo a soqquadro l’apiario di Peter Moltoni al Pian dei cavalli, in Val Fontana, potrebbe essere un orso. Da un lato gli esperti stanno analizzando gli indizi, dall’altro l’apicoltore, che ha comunque subito un danno limitato, ha pochi dubbi. "L’animale ha divelto 7 delle 48 arnie che avevo a quota 1640, il mio apiario più alto", spiega. Dal modus operandi, "maldestro", "sembra un orso inesperto" che ha risparmiato la covata. "Ben poco 'professionale', visto che è passato da un’arnia all’altra senza continuità, fino ad arrivare a quella con le inquiline più combattive che gli hanno dato del filo da torcere, portandolo a ribaltare tutto". Nella sua ricostruzione, Moltoni ha interpretato i segni. Una volta sul posto, ha chiamato il veterinario dell’Ats e la Polizia provinciale di Sondrio, poi ha preso i 120 alveari che aveva in Val Fontana, a diverse altezze, e li ha spostati "per paura di un ritorno". Cosa che, al momento, non si è verificata, stando alla fototrappola piazzata in loco. Forse proprio per lo spostamento degli alveari. È vero, il cane ha fiutato una pista, ma "di solito i graffi/morsi sono più evidenti e sul legno, non sulle cellette - dichiara Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia e referente territoriale per i grandi carnivori - gli elementi non sono molti per capire". Intorno, "è pieno di escrementi di mucche che potrebbero aver provocato la caduta delle arnie, poi mangiucchiate da volpi o tassi".

Per gli avvistamenti di orsi questo è "un anno tranquillo", precisa. Di recente, hanno segnalato un passaggio sopra Bianzone, poi in Svizzera, in una zona poco lontana dal confine e "una predazione di arnie in Val Camonica, ma in quel caso c’era il pelo», aggiunge. Insomma, non si può escludere, ma «la faccenda è delicata. Non possiamo negare un rimborso legittimo e nemmeno dare una certezza, senza riscontri chiari". Questi arriveranno dal laboratorio zooprofilattico Ats che, fino a ieri, ha comunicato di essere in attesa.