Imprenditore valtellinese ucciso in Repubblica Dominicana, indagini ferme al palo

Sembrano brancolare nel buio gli investigatori che stanno cercando di fare luce sull’omicidio di Nicola Gerosa

Nicola Gerosa

Nicola Gerosa

Chiuro, 23 ottobre 2019 - Sembrano brancolare nel buio gli investigatori che stanno cercando di fare luce sull’omicidio di Nicola Gerosa, l’imprenditore 57enne originario di Chiuro ucciso venerdì sera in un agguato in puro stile mafioso a Boca Chica, nota località turistica nella Repubblica Domenicana dove si era trasferito nel 2015.

«Al momento non si riesce a sapere molto sulle indagini – racconta Armando Tavano, che vive da 24 anni nella Repubblica Domenicana e gestisce una pagina Facebook molto utile per gli italiani che vivono lì o che vogliono trasferirsi, chiamata “Italiani e informazioni sulla Repubblica Domenicana” -. So per certo che il socio di Gerosa, Cristian Besana, dopo essere stato fermato è stato rilasciato. In realtà il motivo della detenzione era meramente informativo, non sembra che ci siano sospetti su di lui». Quella che era parsa l’unica pista legata all’assassinio del 57enne, quindi, pare essere già decaduta. Tutto da rifare, e al momento non si conoscono nuove piste o sospettati. I contorni della vicenda rimangono misteriosi, ma da quanto raccontano i media locali si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato, probabilmente un assassinio su commissione.

Tutto è accaduto attorno alle 22.30 di venerdì, mentre Nicola Gerosa si stava dirigendo in auto a uno dei suoi negozi in Calle Duarte, una delle vie più turistiche della località. A bordo della vettura una Mitsubischi grigia, anche una donna dominicana, Yenifer Clamont, che erroneamente era stata indicata come la moglie del valtellinese, ma così non è. All’improvviso , all’altezza della via Vicini, l’auto è stata affiancata da altre due vetture i cui occupanti hanno cominciato a sparare diversi colpi di pistola calibro 9 verso l’imprenditore valtellinese. L’uomo è stato colpito ripetutamente e per lui non c’è stato nulla da fare; illesa invece la donna. Gli aggressori hanno fatto perdere le loro tracce. Si è trattato quindi di un agguato, compiuto da gente esperta, non certo da sprovveduti. La polizia, per fini investigativi, aveva fermato ieri Cristian Besana, 42 anni, il socio di Gerosa nelle sue attività a Boca Chica. Ma non sembra che lui abbia a che fare con l’omicidio, le indagini al momento sono circondate dal più stretto riserbo e anche in Procura a Sondrio, dove è stato aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti («Un atto dovuto» dice il procuratore Claudio Gittardi) non sono giunte in queste ore novità o dettagli.

Niente si sa nemmeno sul ritorno della salma di Gerosa in Valtellina, la sua terra, che aveva lasciato nel 2015 e nella quale, secondo i suoi amici rimasti nel Sondriese, intendeva ritornare molto presto. Per il momento il corpo del 57enne è trattenuto dall’Instituto Nacional de Ciencias Forenses (Inacif ), che si occupa dell’autopsia. Gerosa aveva lavorato per un periodo nel gruppo Autotorino e poi, fino al 2014, nell’azienda Valtellina Promotion. In un viaggio di piacere, fatto in quegli anni con alcuni amici di Chiuro, giunse a Boca Chica, periferia di Santo Domingo. Il paesaggio lo lasciò senza parole e saputo della possibilità di rilevare un locale, non ci pensò due volte, anche perché in Valtellina le cose per lui non stavano girando come avrebbe voluto. «Nel giro di sei mesi era cosa fatta e si trasferì in quel Paese - dicono gli amici -: Qui tornava alcune volte l’anno. L’ultima è stata nell’estate scorsa. È rimasto qui da giugno a luglio. Poi è rientrato, deciso a chiudere la sua attività lavorativa». Ora i suoi familiari, la figlia 22enne Michela, i fratelli Ezio e Vittorio, e anche l’ex moglie, con la quale ha mantenuto buoni rapporti, stanno cercando di sapere, attraverso l’ambasciata italiana a Santo Domingo, se ci sono novità sulle indagini e, soprattutto, quando potranno riportare a casa il loro caro.