Sondrio, uccise il fratello "perchè soffriva": concessi i domiciliari

Anna Forni era rinchiusa al Bassone di Como. Attesa per il responso dell'autopsia

Anna Forni in tribunale a Sondrio

Anna Forni in tribunale a Sondrio

Sondrio, 19 febbraio 2019 - È stata scarcerata ieri e ora è agli arresti domiciliari nella casa di sua proprietà a Sondrio Anna Forni, la 70enne di Milano rea confessa dell’omicidio del fratello Alberto, 80 anni, anche lui originario del capoluogo lombardo, ma residente in Valtellina da oltre vent’anni.

L’omicidio risale al 25 gennaio scorso e la donna da quella sera era rinchiusa nella sezione femminile del carcere Bassone di Como. Ieri, però, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, ha accolto l’istanza presentata dai legali della 70enne, gli avvocati Nicola e Paolo Marchi, e disposto la scarcerazione della donna.

D’accordo anche il Pubblico ministero, la dottoressa Maria Lina Contaldo, che non si è opposta alla richiesta. Il motivo potrebbe essere da ricercare nei risultati dell’autopsia effettuata quasi tre settimane fa sul corpo di Alberto Forni. In realtà, la relazione del medico legale non è ancora stata depositata, ma la decisione del Gip e, soprattutto, il fatto che il Pm abbia concordato con la possibilità di scarcerare la donna fanno pensare che la Procura abbia avuto l’opportunità di conoscere almeno parte dei risultati dell’esame autoptico. Responsi che potrebbero confermare la versione data da Anna Forni ai carabinieri di Sondrio subito dopo la morte del fratello.

La donna, dopo aver soffocato il fratello con un lembo di lenzuolo e un sacchetto di plastica, si è costituita ai carabinieri raccontando di aver voluto mettere fine alle sofferenze del familiare, che aveva tentato di togliersi la vita ingerendo dei farmici. Un suicidio assistito, insomma, almeno stando alle dichiarazioni di Anna Forni. Versione che parrebbe in qualche modo comprovata dall’esame autoptico, e se la morte del pensionato verrà attribuita prevalentemente ai farmaci e quindi al tentato suicidio dell’uomo, allora la posizione processuale della sorella potrebbe alleggerirsi e l’accusa passare da omicidio volontario a omicidio di consenziente. Intanto, comunque, per la 70enne ieri si sono aperte le porte del carcere, è sottoposta ad arresti domiciliari presso un’abitazione della sua famiglia a Sondrio.