Omicidio di via Giussani: l’addio alla vittima

Nel pomeriggio a Breccia i funerali di Giuseppe Mazza, sgozzato all’interno della sua auto. Omar Querenzi rimane in silenzio

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È attesa una folla di comaschi questo pomeriggio a Breccia per l’addio a Giuseppe Mazza,il pensionato di 76 anni colpito a tradimento e ucciso lo scorso 11 agosto in via Giussani. Originario di Sondrio, ma comasco di adozione, Giuseppe Mazza era molto conosciuto nei quartieri di Breccia e di Rebbio dove aveva lavorato e dove vive una sorella, che durante l’inverno lo ospitava nel suo appartamento. L’anziano da qualche anno era solito trascorrere l’estate all’interno della sua piccola utilitaria, una Volkswagen Lupo, che trasformava nella sua casa ma sempre mantenendo una grande dignità e senza chiedere aiuto a nessuno. È lì che l’avrebbe sorpreso il suo assassino Omar Querenzi, rimane da stabilire se prima o dopo aver ferito al collo alla fermata dell’autobus sempre in via Giussani ad appena cento metri di distanza, un ragazzo al quale si era avvicinato con la scusa di chiedere un’indicazione. Se il giovane è riuscito a cavarsela con un taglio, poi suturato all’ospedale Sant’Anna con 8 punti, Giuseppe Mazza non ha avuto scampo.

Il fendente, inferto brandendo il coccio di bottiglia come fosse un pugnale, gli ha reciso il collo da parte a parte. In carcere, con l’accusa di omicidio, oltre che di tentato omicidio per altre due aggressioni, Omar Querenzi, 33enne di Albiolo, per ora ha scelto di rimanere in silenzio nel corso dell’interrogatorio di garanzia. L’uomo è apparso ancora molto confuso, come se lo ricordavano le persone che lo avevano incrociato lo scorso 11 agosto in via Giussani.