Olimpiadi invernali 2026, la Valmalenco si ribella: "Dobbiamo esserci anche noi"

Il patron della Fab, Franco Vismara, vuole entrare nella rassegna

Franco Vismara della Fab

Franco Vismara della Fab

Valmalenco (Sondrio), 3 agosto 2018 – La Valtellina avrà un ruolo importante ma non così centrale nelle prossime Olimpiadi invernali. La salomonica decisione del CONI di proporre una candidatura italiana unitaria, composto da Milano, Torino e Cortina (le tre candidate che avevano presentato ognuna un dossier separato), ha infatti sparpagliato in una zona molto ampia, dal Sestriere a Cortina, e in un lotto di località maggiore le varie discipline olimpiche. In poche parole è chiaro a tutti che se avesse vinto la candidatura di Milano, la Valtellina avrebbe organizzato molte più competizioni di quelle assegnate per ora dal CONI nel documento di presentazione della candidatura che, come si evince dallo stesso, potrà però essere cambiato. E un cambiamento se lo auspica la Valmalenco, clamorosamente esclusa da ogni discorso dopo essere stata per anni la località principe in Italia e non solo per quel che riguarda snowboard e freestyle, organizzando anche prove di Coppa del Mondo e Mondiali di queste specialità e incassando il pieno consenso e gli applausi della FIS. "Sicuramente sono molto arrabbiato per questa esclusione iniziale – dice Franco Vismara, proprietario della FAB (Funivie al Bernina) – ma non mi do per vinto e proverò a far rientrare nel giro olimpico la Valmalenco. Non voglio che questa zona venga esclusa. Sono rimasto veramente male ma non dispero anche perché da qui a 8 anni di cose ne possono cambiare parecchie. Negli anni scorsi abbiamo organizzato prove internazionali di snowboard e freestyle, Mondiali e Coppa del Mondo, ricevendo i complimenti della FIS. Non capisco come mai quando c’è da organizzare alcune kermesse la Valmalenco va bene mentre in sede olimpica non va più bene. E poi a me, per dirla tutta, questa candidatura non piace per niente, avrei preferito che Milano corresse dal sola o al massimo con Cortina. Così non ha senso…".

La Valtellina, stando al documento del CONI, ospiterebbe quindi lo sci nordico sulla bellissima pista di Santa Caterina Valfurva, il freestyle a Livigno e lo snowboard a Bormio. Bizzarra la scelta riguardante la località della Magnifica Terra che ha una pista di sci alpino di valore mondiale, la Stelvio apprezzata da tutti e sulla quale si disputa la discesa libera più difficile del mondo, ma che finora non ha di certo ospitato manifestazioni di altissimo spessore per quel che riguarda lo snowboard. Buonissime notizie, invece, per Sondalo, località che si sta sempre più avvicinando al settore turistico, grazie all’organizzazione di camp e di ritiri estivi, sganciandosi un po’ dal «solo» settore sanitario. A Sondalo, infatti, dovrebbe vedere la luce, ristrutturando alcuni padiglioni in disuso dell’Ospedale Morelli, uno dei tre villaggi olimpici che lascerà poi in eredità una struttura in grado di ospitare in futuro squadre in ritiro a Sondalo e in Alta Valle, persone che partecipano ad eventuali convegni. Una struttura ricettiva importante che permetterebbe di qualificare quei padiglioni e la zona in generale e di dare una svolta all’economia del paese dell’Alta Valle.