Nuovi smottamenti, la montagna torna a fare paura a Novate Mezzola

Il sindaco Fausto Nonini: "La situazione sempre più grave è da tempo sotto gli occhi di tutti. Così è dura andare avanti"

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Non c’è un momento di tregua per l’abitato di Novate Mezzola, da tempo alle prese con la battaglia per fermare l’attivazione di una nuova cava che, secondo l’amministrazione comunale guidata dal giovane e combattente sindaco, Fausto Nonini, non si dovrebbe assolutanente autorizzare perchè mette in serio pericolo l’incolumità dei residenti. Ma, a dire il vero, l’autorizzazione dovrebbe essere negata anche secondo un recente studio commissionato ad esperti dell’Università degli studi di Milano Bicocca.

Nella località all’imbocco della Valchiavenna i dissesti sono, purtroppo da tempo, all’ordine del giorno, o quasi. Le rocce, alcune particolarmente instabili, hanno anche costretto, nei mesi scorsi, a un’immediata evacuazione di abitanti le cui case erano seriamente minacciate dagli smottamenti, dopo la caduta di sassi, alcuni dei quali anche grossi, avvenuta poco prima che, nel cuore della notte, venisse deciso lo sgombero tempestivo di una novantina di residenti, costretti a restare fuori dai propri alloggi per un paio di giorni. E, nelle ultime 24 ore, sotto la spinta del maltempo, con piogge battenti che non hanno concesso una pausa alla vallata, il primo cittadino è stato costretto ad affrontare una nuova emergenza.

"Alle 7 di oggi 26 aprile - spiega il sindaco Fausto Nonini - si è verificato un nuovo crollo di materiale roccioso in località Foppa, probabilmente causato dalle piogge che da parecchi mesi non interessavano il nostro territorio. Il materiale, cadendo, si è frantumato lungo la parete, impattando con violenza e scheggiando diversi massi posti a diverse decine di metri lungo il versante, disperdendosi così nelle zone sottostanti. Non si sono registrati, fortunatamente, danni".

Nella mattinata di ieri è intervenuto il geologo effettuando un sopralluogo e verificando la situazione.

"Ma nel tardo pomeriggio, prima serata - aggiunge Nonini - è avvenuto un nuovo distacco e nuovamente è stato necessario intervenire. Abbiamo constatato che il dissesto è avvenuto nella zona analoga a quella del mattino, dove una società vorrebbe aprire un altro polo estrattivo. In serata abbiamo concluso gli ultimi accertamenti: circa 30 mc il materiale precipitato. Rimane, come sempre, alta l’attenzione e l’allerta in una situazione di alto rischio ormai sempre più evidente". Prima una frana di modesta entità nella mattinata, dunque, poi un’altra a pomeriggio inoltrato a fare tornare la paura fra i pubblici amministratori e la popolazione, costretta a convivere con questo incubo da troppo tempo. E ora in attesa degli annunciati interventi regionali per la messa in sicurezza.

Non si registrano, per fortuna, persone ferite, neppure i massi stavolta hanno colpito le costruzioni. E neppure si è reso necessario provvedere all’evacuazione di uno o più caseggiati. Gli abitanti hanno, però, vissuto almeno in parte l’incubo dei mesi scorsi. In tanti, infatti, hanno notato le nubi di polvere intensa sollevarsi dalle pareti rocciose, dove poco prima sono avvenuti i distacchi ed è scattato l’ennesimo allarme. Michele Pusterla