Novate Mezzola, il caso: "Non sfolliamo i residenti per avere una cava in più"

Si è svolta la Conferenza dei servizi: il sindaco Nonini e il geologo hanno ribadito l’opposizione a un nuovo polo estrattivo

Uno sfregio sulla montagna colpita dai dissesti

Uno sfregio sulla montagna colpita dai dissesti

Novate Mezzola (Sondrio) - ​Nei giorni scorsi si è svolta la tanto attesa Conferenza di servizi sul caso della cava di Novate Mezzola. L’importante riunione ha preso atto delle integrazioni della società "Novate Mineraria", sulle quali gli enti pubblici direttamente interessati alla questione hanno prodotto nuove considerazioni.

Il Comune di Novate Mezzola, rappresentato dal sindaco Fausto Nonini e dal proprio geologo consulente, ha ripreso i motivi che, a suo modo di vedere, risultano ostativi al proseguimento della Conferenza stessa, evidenziando come la situazione sia oggettivamente pericolosa, ricordando gli esiti dello studio condotto di recente dall’Università degli Studi di Milano che confermano la pericolosità dell’area e di come l’attività di cava si troverebbe estremamente vicina all’abitato. "Sono inoltre emerse nuove criticità - spiega il primo cittadino della località all’imbocco della Valchiavenna - infatti pare che alcuni attenti cittadini, durante i tempi per la presentazione delle osservazioni abbiano comunicato l’indisponibilità dei loro terreni (che sono infatti di proprietà privata) posti anche al di fuori dell’ambito estrattivo segnalandolo all’ente provinciale di Sondrio".

"Infine - aggiunge Nonini - dai riscontri ottenuti non sembrano in alcun modo superate le tematiche basilari che dovrebbero garantire la sicurezza per l’abitato e i propri abitanti, la mancata disponibilità dei terreni per accedere al sito oltre che alle garanzie sulla stabilità del versante e molte altre questioni. Un’ultima considerazione riguarda il fatto che tra i documenti depositati dalla società “Novate Mineraria“ si leggeva che il Comune si è reso indisponibile ad evacuare le persone per le operazioni di messa in sicurezza della cava. Il Comune non ritiene, infatti, in alcun modo ammissibile dover evacuare decine e decine di abitanti per permettere l’instaurarsi di un’attività estrattiva di un’impresa privata che, come tutti ben sappiamo, produce ben pochi risvolti positivi per il nostro paese. Su tutte le tematiche emerse nel corso dell’incontro ci sarà modo di entrare nel dettaglio prossimamente".Intanto, nelle scorse settimane, è giunta la notizia dalla Regione Lombardia di un nuovo importante finanziamento, per un importo di un milione, che va aggiungersi al precedente più cospicuo per la messa in sicurezza di un versante della montagna che sovrasta il nucleo abitato, più volte in passato oggetto di dissesti che, in un caso, avevano addirittura imposto all’amministrazione comunale di disporre l’immediata evacuazione di poco meno di un centinaio di residenti nel cuore della notte.