Piateda, ripescato un cadavere: "È di Nicola Scieghi"

Manca soltanto l’ufficialità ma sembrerebbe proprio del 31enne di Albosaggia svanito nel nulla dopo la festa con i coscritti

Un uomo dei vigili del fuoco impegnato nell’Adda per il recupero della salma

Un uomo dei vigili del fuoco impegnato nell’Adda per il recupero della salma

Albosaggia (Sondrio), 5 dicembre 2019 - Pare proprio che sia di Nicola Scieghi il corpo recuperato dal fiume Adda, nel territorio comunale di Piateda, nella mattinata di ieri. I Vigili del fuoco del soccorso alpino fluviale erano entrati in azione già dalle prime ore di ieri mattina, quando alcuni passanti avevano segnalato la presenza di un cadavere nell’alveo del fiume. Non sono ancora chiare le dinamiche e manca la conferma ufficiale, che arriverà solamente una volta che sarà effettuata l’autopsia, ma sembrerebbe che si tratti proprio del 31enne di Albosaggia di cui si erano perse le tracce la notte tra sabato e domenica, dopo una serata passata a festeggiare con i coscritti del 1988. Poco prima delle tre del mattino il giovane, padre di una bambina piccola, sarebbe stato visto per l’ultima volta fuori dalla discoteca New Mexico di Piateda, per poi scomparire nel nulla. Le ricerche, iniziate la sera di lunedì 3 dicembre, sono continuate nella mattinata di ieri. Il sindaco di Albosaggia, Graziano Murada, ha voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia di Nicola.

«La notizia ha ammutolito tutto il paese - ha dichiarato il primo cittadino della località orobica –. Lascia senza parole. E ci interroga sulle fragilità di ognuno di noi, che spesso ci portiamo dentro». Resta ancora da chiarire se il giovane sia morto a causa di una fatalità oppure abbia compiuto un gesto estremo. Quello che si sa finora è che il 31enne aveva cenato con gli amici in un ristorante di Ponte in Valtellina. La comitiva, poi, si è spostata a Piateda per proseguire la nottata alla discoteca New Mexico. Lui, però, nel locale non sarebbe mai entrato. Sono le 2.40 quando gli amici lo vedono l’ultima volta nel piazzale del locale pubblico. È intorno a quei minuti che il 31enne chiama un amico, una delle ultime persone a sentire il giovane, chiedendo che venisse a prenderlo, ma lui non poteva.