Movida, tanti problemi Ma il mattone vale di più

Le case nel frequentato quartiere del Carmine sono aumentate di valore

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di Federica Pacella

I disagi per i residenti sono innegabili, ma i dati dell’Agenzia dell’entrate sono altrettanto eloquenti: dal 2008 al 2022, gli immobili dell’area ‘movida’ al Carmine sono schizzati, in positivo. Se nel primo semestre del 2008, il valore di mercato di un’abitazione in condizioni normali tra via Carmine, via Battaglie, via Nino Bixio, Porta Pile oscillava tra i 1490 ed i 1780 euro al metro quadrato, nel 2022 si è passati a un minimo di 1850 ed un massimo di 2400 euro al metro quadro.

Per avere un confronto, nello stesso periodo nel centro storico bresciano, il valore di mercato è passato dalla fascia 2620-2940 euro al metro quadrato del 2008 a 1900-2600 del 2022, con una riduzione non indifferente.

I numeri sono stati richiesti all’Agenzia delle entrate dal Consiglio di quartiere Centro Nord, guidato da Francesco Catalano, per controbattere ai detrattori della movida, secondo cui il caos dei week-end avrebbe danneggiato i residenti non solo sul fronte della salute, ma anche economicamente.

"I dati sono eloquenti – sottolinea Catalano -. Quello che risulta a noi è che il valore delle case sia raddoppiato in questi anni, con una crescita costante. Sappiamo di agenzie che offrono ai proprietari più del doppio rispetto al prezzo di acquisto, segno che c’è una buona domanda". Ciò non significa che la convivenza con la movida non sia semplice.

Da qualche settimana, alcuni residenti hanno manifestato il loro disagio, decidendo di costituire anche un comitato. "La situazione è scappata di mano", aveva polemizzato anche Fabio Rolfi (Lega, candidato alle amministrative 2023).

Lo stesso consiglio di quartiere ha incontrato numerose volte questore e Polizia locale (nonostante le segnalazioni da parte di residenti siano state solo sei su 34 in tutto il 2022, di cui cinque nelle ultime settimane) ed ha chiesto al Comune capoluogo di istituire un tavolo per affrontare il problema, non solo con la repressione.

"Si inizia a parlare di un’ordinanza per anticipare la chiusura dei locali – evidenzia ancora Francesco Catalano – ma questo andrebbe a punire solo i gestori dei locali, che sono i primi a richiamare chi si comporta da incivile, senza risolvere i problemi".

Le aree più critiche, infatti, sarebbero quelle più lontane dai locali e pubblici esercizi, in particolare in via Silvio Pellico dove, anche con il freddo pungente, si ritrovano gruppi di ragazzi che portano bottiglie di alcol e musica, per far bisboccia fino all’alba.