Moto a prezzi scontati, ma non versava l’Iva. A processo

I colleghi delle altre ditte non reggevano la concorrenza finchè è intervenuta la GdF

Ha scelto il rito abbreviato e comparirà a processo davanti al Gup di Como a metà luglio: Giovanni Angotti, 45 anni di Albiolo, è accusato di frode fiscale per un ammontare di circa due milioni di euro. Il sistema scoperto dalla Guardia di finanza di Olgiate Comasco, si sarebbe basato sulla vendita di moto da cross tramite una rete di imprese europee, soprattutto tedesche, beneficiando di una modalità di gestione dell’Iva denominata "reverse change": ma nella rivendita ai clienti finali italiani, l’imposta sarebbe stata incassata da Angotti e non versata allo Stato italiano. A segnalare le anomalie, erano stati i legali rappresentanti delle società di vendita moto da cross che stavano soffrendo la sua concorrenza, e che assistevano all’applicazione di una scontistica eccessiva per chi importava e vendeva appoggiandosi a canali commerciali regolari. Il sistema di frode, avrebbe infatti consentito di aggirare la normativa fiscale comunitaria, e mettere in vendita sul mercato italiano veicoli nuovi, a prezzi nettamente inferiori a quelli di listino. La richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, aveva raggiunto anche i due collaboratori di Angotti: Nazareno Piras, 64 anni di Somma Lombardo e Giuseppe Tallarico, 65 anni di Valmorea, che ricoprivano ruolo di amministratori nelle società coinvolte. Pa.Pi.