Morto in culla, esposto per stabilire la verità

Il bimbo è rimasto ricoverato due giorni nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Lecco, la Procura ha disposto l’autopsia

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di Daniele De Salvo

È sopravvissuto solo due giorni l’angioletto nato lunedì all’ospedale di Lecco. Dopo 48 ore di lotta per la vita si è arreso e e con lui si sono dovuti arrendere anche i medici e tutti gli operatori sanitari che hanno tentato il possibile per salvarlo. I giovani genitori hanno presentato un esposto sulla morte totalmente inaspettata del loro primo figlio ed è stata avviata d’ufficio un inchiesta. "Vogliamo solo sapere perché è morto", spiegano. Cosa abbia ucciso il neonato non si sa ancora, si presume una complicanza improvvisa durante l’ultimo periodo di gestazione oppure qualche patologia congenita che non è stata diagnosticata o non è stato possibile diagnosticare durante la gravidanza. Per accertarlo è stata disposta l’autopsia sul corpicino del figlio. Non risultano al momento indaganti né si sospettano responsabilità da parte dei camici bianchi o di altre persone. Gli accertamenti sono tuttavia in corso e gli investigatori della Mobile a cui sono stati affidati hanno sequestrato le cartelle cliniche e il referto con la dichiarazione del decesso. I poliziotti hanno pure sentito i genitori e altri testimoni che hanno seguito la madre durante la gravidanza e che si sono occupati del parto. Nulla infatti lasciava presagire un simile epilogo, tutti i controlli precedenti non avevano evidenziato problemi di sorta nel per la mamma, né per il feto. Poco prima del termine previsto per il parto si è però manifestato un tracollo dello stato di salute del nascituro, tanto che è stato immediatamente disposto un parto cesareo d’urgenza per scongiurare il rischio di un aborto tardivo che avrebbe messo a rischio pure la madre.

"Si conferma decesso in data 9 febbraio ultimo scorso nonostante tutte le cure prestate in Terapia intensiva neonatale al bimbo nato due giorni prima da taglio cesareo eseguito d’urgenza per improvvise complicanze insorte - si limitano a spiegare e conferma dall’Asst di Lecco -. È stato disposto, come da protocollo, l’esame autoptico". Oltre ai genitori vogliono sapere perché sia morto anche i medici e tutti gli operatori sanitari che con loro hanno lottato, sperato, pregato e pianto per il loro bimbo.