Veronica e il giallo di Grosotto: sonni agitati dagli incubi per Emanuele

Emanuele Casula che, da quando è tornato a casa dall’ospedale dove fu ricoverato in stato di choc, continua ad essere seguito da uno psichiatra. «Lo sentiamo gridare, la notte. Evidentemente non sta ancora bene», rivelano alcuni vicini di Michele Pusterla

Fiori e lumini sul luogo del ritrovamento del cadavere di Veronica Balsamo (Orlandi)

Fiori e lumini sul luogo del ritrovamento del cadavere di Veronica Balsamo (Orlandi)

Grosotto (Sondrio), 28 settembre 2014 - Si terrà dopodomani l’udienza di conferimento dell’incarico all’anatomapatologo Alessio Battistini per l’autopsia bis (in regime di incidente probatorio, quindi con la partecipazione diretta dei consulenti di tutte le parti, compreso il dottor Gentilomo per la famiglia della vittima) su Veronica Balsamo, la 23enne cameriera di Grosio, oltre un mese fa trovata morta ai piedi di un dirupo a Roncale, in Valtellina. Il gip Carlo Camnasio che, nei giorni scorsi, ha accolto la richiesta della Procura vuole che il perito risponda innanzitutto a questa domanda: la ragazza è stata colpita da una pietra in testa, prima di finire nel dirupo, oppure la profonda ferita è compatibile con la caduta? E a che ora risale il decesso? L’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Sondrio, nel frattempo, prosegue serrata, con la convocazione in caserma di amici e conoscenti dei due fidanzatini. «Come può essere morta lì? In mezzo a tutti quei rovi e arbusti, se vi fosse caduta, si sarebbe salvata. Il suo corpo, infatti, sembrava adagiato», sostiene Marco Castelli, uno dei giovani che ha trovato il cadavere.

La madre della vittima, Sonia Della Valle, che nei giorni scorsi ha promosso la fiaccolata, partita da Tiolo, la frazione in cui abita la famiglia, per raggiungere la chiesetta secentesca di Roncale ha voluto vedere da vicino il burrone: «È vero, mi sembra impossibile possa essere morta qui», ha sussurrato la donna concordando con tanti amici della figlia. Intanto l’unico indagato nell’inchiesta del sostituto Elvira Antonelli rimane il 18enne apprendista Emanuele Casula che, da quando è tornato a casa dall’ospedale dove fu ricoverato in stato di choc, continua ad essere seguito da uno psichiatra. «Lo sentiamo gridare, la notte. Evidentemente non sta ancora bene», rivelano alcuni vicini. I fantasmi che non riesce a scacciare agitano il sonno del giovane che, nell’immediatezza dei fatti, ammise che lui e Veronica quella sera erano parecchio su di giri e avevano avuto un acceso battibecco. Chissà perché.