Morbegno, quaranta minuti per i soccorsi

Un incidente riaccende il “caso ambulanze”. Oggi incontro sulla sanità

Il comitato “Salviamo la sanità di montagna” chiede rimedi

Il comitato “Salviamo la sanità di montagna” chiede rimedi

Morbegno (Sondrio), 20 novembre 2018 - Non si placano le polemiche attorno ai ritardi dei mezzi di soccorso dopo l’ultimo episodio accaduto sabato scorso a Morbegno, quando una ragazza di 14 anni, caduta intorno a mezzogiorno in piazza Sant’Antonio ha atteso l’arrivo dell’ambulanza per ben 40 minuti. Fortunatamente la giovane, che ha ricevuto assistenza dai morbegnesi lì presenti, non ha riportato lesioni particolarmente gravi – l’emergenza è infatti rientrata in codice verde all’ospedale di Sondrio attorno alle 13.45 – ma i quesiti sulla gestione delle emergenze-urgenze si sollevano da più parti. Sotto accusa, la carenza di ambulanze sul territorio: delle due disponibili, infatti, una si stava dirigendo verso Sondrio mentre l’altra era impegnata su Gravedona. "Sembra una cosa assurda – commenta Monia Mazzoni, portavoce del comitato “Salviamo la nostra sanità”, attivo per la tutela del presidio ospedaliero di Morbegno – che nessuno sia intervenuto direttamente dall’ospedale, che pure dista poche decine di metri dal luogo dell’incidente. Speriamo che nella giornata di oggi, nel corso dell’incontro dedicato proprio alla sanità tra i sindaci e il Politecnico di Milano, gli amministratori locali possano farsi portavoce delle istanze del territorio".

Guarda all’incontro di oggi pomeriggio anche il sindaco di Morbegno, Andrea Ruggeri: "La responsabilità per quanto accaduto non va certamente attribuita ai soccorritori, che fanno il meglio che possono con ciò che hanno a disposizione. Non è assolutamente ammissibile che si debba attendere per oltre 40 minuti l’arrivo di un’ambulanza: oggi incontrerò gli operatori della Cri di Morbegno, allo scopo di trovare, nell’immediato, soluzioni pratiche. La risoluzione della critica mancanza di ambulanze, tuttavia, non può essere certamente affrontata a livello provinciale".

A sottolineare come il servizio del 118 sia comunque migliorato nel corso degli anni è Maurizio Pasina, consigliere del Comune di Morbegno e autista-soccorritore: "Il clima è cambiato e non è più possibile avere un ospedale sotto casa o un’ambulanza per ogni cittadino. Ovviamente è giusto richiedere mezzi di soccorso in maggior numero – credo che Areu stia puntando troppo sull’eliambulanza – non necessariamente dotati di medico a bordo. Sarebbe opportuno aggiustare il tiro nella gestione di emergenze e urgenze ma, per riuscire a far valere le proprie ragioni, il territorio provinciale deve presentarsi compatto e non diviso, con ognuno interessato a difendere solo le sorti del proprio ospedale di riferimento".