"Morbegno in cantina? Sì, col bando"

Polemiche intorno a Morbegno in cantina. La manifestazione che, prima della pandemia, richiamava a Morbegno migliaia di visitatori deve ripartire. Il come assegnare il marchio è stato oggetto dell’ultimo Consiglio comunale.

Il bando per l’assegnazione di "Morbegno in cantina", passaggio legislativo obbligatorio per dare la stura all’organizzazione dell’evento, fa però discutere. A sollevare il caso, ieri, è stato il gruppo di minoranza, con a capo Andrea Ruggeri, sindaco di Morbegno dal 2015 al 2019. A finire nel mirino di Ruggeri è Mauro Monti, (in passato vicesindaco di Morbegno) che, firmandosi a nome della Pro loco, si "starebbe attivando per organizzare le cosiddette "Cantine", forte dell’incarico ricevuto da parte del Comune", proprietario del marchio. Secondo una mail che Ruggeri ha depositato in Consiglio, già da diversi giorni, si starebbe discutendo di spazi e costi e quest’azione sarebbe contraria alla legge. Tema delicato questo.

Infatti "Morbegno in Cantina" è riconosciuto come servizio da concedersi tramite bando, e dove il suo marchio è registrato dal Comune. Monti, dunque, non avrebbe titolo ad occuparsi dell’evento senza che il municipio lo abbia aggiudicato tramite una gara. "O effettivamente c’è stato un accordo tra il Comune e Monti (per conto o meno di Pro loco) – dice Ruggeri - oppure Mauro Monti sta agendo per conto proprio. In questo caso il Comune deve certamente diffidare dall’utilizzo improprio del marchio da parte di terzi. È infatti dovere del sindaco agire a tutela del marchio per evitare una spendita senza titolo. Perché se non lo facesse, il sindaco indirettamente dichiarerebbe che tutti si possano sentire liberi di fare quello che vogliono con il patrimonio comunale. Lo facciamo ora affinché la concessione non sia impugnabile e, in tal modo, le Cantine possano svolgersi regolarmente, tutelando associazioni, commercianti e, non da ultimo, il Comune di Morbegno".

Fulvio D’Eri