Giro d'Italia, Morbegno-Asti dimezzata con "passerella" in centro

Nonostante le proteste dei corridori e il cambio di programma tanti tifosi valtellinesi hanno salutato i girini nel centro storico cittadino

Giro d'Italia a Morbegno (Anp)

Giro d'Italia a Morbegno (Anp)

Morbegno (Sondrio), 24 ottobre 2020 -  La due giorni in rosa ha consacrato la Valtellina come una terra capace di organizzare al meglio eventi di risonanza mondiale. La tappa con l’arrivo ai Laghi di Cancano è stata sicuramente quella "regina" del Giro d’Italia del 2020, con una battaglia senza esclusione di colpi fino all’ultima salita, e ha permesso all’Alta Valle in primis ma anche a tutta la provincia di Sondrio di avere una visibilità senza eguali in tutta Italia e in tutto il mondo. E anche ieri media, giornali e siti web hanno parlato parecchio della tappa con partenza da Morbegno e arrivo ad Asti, una frazione che, dopo una protesta dei girini per le condizioni meteo (c’erano 13 gradi) è partita invece da Abbiategrasso.

Ma la protesta non ha per nulla inficiato la valenza, in termini di promozione turistica, della tappa di ieri in Bassa Valle. I girini sono partiti regolarmente da Morbegno e, per uscire dalla città del Bitto, hanno percorso le stradine del centro storico dentro due ali di folla per uno spettacolo unico. "Viste anche le condizioni meteo - dice Gigi Negri, deus ex machina del ciclismo in provincia di Sondrio -, non mi sarei mai aspettato di vedere così tanta gente ad applaudire i ciclisti del Giro per le vie di Morbegno. Uno spettacolo nello spettacolo".

A livello di immagine la protesta semmai ha aumentato l’eco del passaggio del Giro in Bassa Valle. "Siamo riusciti a far partire la tappa da Morbegno e i girini hanno poi proseguito fino al confine della provincia di Sondrio prima di salire sui pullman e raggiungere Abbiategrasso dove c’è stata la partenza effettiva della tappa, accorciata di 100 km rispetto ai 251 previsti. Per la Valtellina non è cambiato nulla… Direi che siamo riusciti a gestire alla grande anche questa situazione". Negri cerca di capire anche le motivazioni dei ciclisti. "Alla fine comprendo anche le loro ragioni, sono arrivati stanchissimi alla fine di una stagione travagliata e la tappa di oggi era lunghissima, resa ancora più lunga da un cambio di percorso dovuto al crollo di un ponte. Correre sotto una pioggia battente li ha indotti a chiederne un accorciamento…".