Mondo venatorio e normative Sempre sulle “montagne russe”

Mondo venatorio sempre sulle “montagne russe” delle vicende giudiziarie. La Corte Costituzionale, con sentenza 254 depositata il 20 dicembre, ha dichiarato illegittima la norma regionale della Lombardia in materia di individuazione dei valichi montani preclusi alla caccia, per la tutela della fauna migratrice.

Secondo i giudici della Consulta, chiamati ad esprimersi dal Tar a seguito del ricorso della Lega Abolizione Caccia, la Regione ha violato gli standard minimi di tutela ambientale dove ha previsto che solo i valichi montani ricadenti nella zona di maggior tutela delle Alpi debbano essere preclusi alla caccia. Per la Corte, non è ammissibile restringere ad una sola parte del territorio l’individuazione dei valichi montani da proteggere dalla caccia, a prescindere dall’area geografica. Sempre ieri, però, il Consiglio di Stato ha dato ragione a Toscana e Sardegna sulle date della stagione venatoria, spiegando che il parere di Ispra, su cui si basava il calendario, non è ben motivato. Una sentenza che è esattamente opposta a quella del Consiglio di Stato che, nei mesi scorsi, aveva, invece, bocciato la Regione per non aver seguito il medesimo parere di Ispra. "Quanta confusione c’è – commenta Filippo Grumi, cacciatore bresciano, organizzatore dell’assemblea sul futuro della caccia, il 25 novembre scorso a Gavardo - continuiamo a vedere paradossi, con regole che cambiano in corso d’opera e indicazioni diverse. Purtroppo quando si parla di caccia, si apre lo scontro ideologico, cosa che non accade in altri Paesi europei". Serve anche una revisione della legge sulla caccia, ferma a 30 anni fa, come ribadito anche dall’onorevole Pietro Fiocchi, nell’incontro di Gavardo. Federica Pacella