Mercato coperto nell'ex deposito Perego: negozianti divisi a Sondrio

Per i commercianti di piazzale Bertacchi, il progetto di Coldiretti non è un’idea da scartare a priori, ma "deve essere approfondito"

Mercato a Sondrio (Orlandi)

Mercato a Sondrio (Orlandi)

Sondrio, 1 marzo 2018 - Ne sì nè no. Per i commercianti di Piazzale Bertacchi, il progetto di Coldiretti di un mercato coperto nell’ex deposito Perego, davanti alla stazione ferroviaria di Sondrio, non è un’idea da scartare a priori, ma «va approfondita». «Per capire meglio come pensano di gestire gli spazi, la viabilità. Al momento è tutto troppo generico», commenta Antonio Elia. Per il titolare della spaghetteria-pizzeria “Terra di mezzo” «il no a priori è sbagliato, anche se concordo con il sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, su alcune cose. Parlarne è l’unica soluzione».

Dal punto di vista puramente commerciale, «sarebbe un vantaggio». «I negozi chiudono, è vero - prosegue - ma è anche colpa del mancato ricambio generazionale e di chi non intende adattarsi o rinnovarsi. Abbiamo ancora gli orari degli anni 80, da tempo lottiamo per cambiarli. D’estate, ad esempio, proviamo ad aprire alle 16 e a chiudere alle 21. Incentiveremmo i sondriesi a comprare in città al posto che spostarsi fuori». In quest’ottica di rilancio, «si può inserire anche l’idea nuova del mercato coperto di Coldiretti.

Dobbiamo solo scrollarci di dosso questo immobilismo: se continuiamo a chiudere (e a chiuderci), qua non arriva più nessuno. Gente chiama gente, ricordiamocelo». Per Francesca Poletti e Diego Calderazzo, giovani titolari dell’adiacente pasticceria Criollo, il mercato coperto «avrebbe senso se proponesse prodotti diversi. Diverso il discorso se l’idea è di fare un doppione di quello all’aperto del mercoledì e del sabato e di quanto offrono gli altri negozi».

Diego viene da Como dove la coesistenza tra mercato scoperto e coperto «non è mai stata un problema». «Porterebbe più gente - aggiunge Margherita Colombera di Yogurtlandia - però, al contempo, toglierebbe clienti al mercato che già c’è». Un’arma a doppio taglio? Forse sì, forse no. «Non so quante bancarelle possano starci nel deposito. La Piastra, invece, potrebbe andare bene, ci sarebbe più spazio», prosegue la ragazza. Prima di valutare «vorrei che tutti gli attori si sedessero al tavolo ed esponessero/analizzassero gli aspetti del progetto - precisa Vincenzo Robustelli, titolare del negozio di calzature Kammi -. Se esistono delle regole vanno rispettate. Fatta questa premessa, tutto quello che aiuta a movimentare la città, sia qui sia alla Piastra, va bene, ma nel rispetto delle regole. Noi vogliamo fortemente che il mercato scoperto resti lì dov’è, anzi, che si faccia l’ultimo pezzo di pedonalizzazione, nella zona dei giardinetti di piazzale Bertacchi, per favorire ancora di più il passaggio di persone».