Droga, affare nigeriano: la mappa dello spaccio a Sondrio

Controllato da gruppi di giovani africani

Controlli anti droga della polizia (Orlandi)

Controlli anti droga della polizia (Orlandi)

Sondrio, 11 maggio 2018 -  Lo spaccio di droga a Sondrio è sempre più in mano a pusher nigeriani. La conferma di questa tendenza è arrivata pochi giorni fa: gli agenti della Squadra Volante della Questura di Sondrio hanno controllato quattro giovani nigeriani nei giardini di via Lusardi e li hanno trovati in possesso di marijuana, certamente destinata ad essere venduta. Si tratta solo dell’ultimo caso in città, che conferma come gli stranieri provenienti dallo Stato africano abbiano in mano gran parte del “business” non solo di marijuana ma anche di cocaina nel capoluogo. E i giardini pubblici in via Lusardi sono uno dei «punti caldi». Qui, ma anche ai giardinetti nei pressi dell’area Carini, in via Scamozzi e nel sottopasso ciclopedonale che porta verso il parco Adda Mallero, si ritrovano gruppetti, spesso composti da persone diverse, tutti, comunque, rigorosamente nigeriani.

Chi è interessato a comprare marijuana o cocaina, quindi, non deve fare altro che andare nelle zone frequentate dai pusher, spesso senza nemmeno bisogno di contattare qualcuno o mettersi d’accordo per lo scambio. E gli assuntori, purtroppo, sono anche e soprattutto giovanissimi. Gli studenti delle scuole superiori, anche delle prime classi, e quindi parliamo di ragazzi di 14 o 15 anni, sono tra i clienti preferiti. Alcuni vengono a Sondrio in treno per andare a scuola, ma prima di entrare in aula, proprio in stazione, trovano l’amico spacciatore e fanno rifornimento di «fumo». La stazione del capoluogo, però, non è più, da qualche tempo, il luogo preferito degli spacciatori nigeriani. Forse i controlli si sono fatti più serrati, fatto sta che ormai non si vedono quasi più, ad eccezione, come detto, di qualche pusher che si «limita» ad accogliere e rifornire i giovanissimi studenti in arrivo a Sondrio. I controlli delle forze dell’ordine sono sempre maggiori, proprio per cercare di mettere un freno a questo allarmante fenomeno. Una vera e propria piaga, difficile, però, da sconfiggere.