Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro La relazione attesa per il 15 gennaio

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BERGAMO

"La relazione sarà consegnata il 15 gennaio", a confermarlo è stato lo stesso virologo Andrea Crisanti ieri mattina. Uscito dalla procura per una pausa, il professore non ha voluto aggiungere altro se non "che è voluminosa". Nei piani alti di piazza Dante si aspettavano la consegna del pamphlet per tirare le somme sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, la zona della Bergamasca, ai piedi della Valle Seriana, che più di tutti ha pagato un caro prezzo durante la prima ondata. E poi ancora la gestione dell’emergenza Covid all’ospedale "Pesenti Fenaroli" di Alzano Lombardo, e la anomala chiusura e riapertura dopo poche ore del pronto soccorso del 23 febbraio 2020 quando si scoprirà che già circolava il virus. Le morti nelle Rsa e la mancata applicazione del Piano pandemico. E il destino delle centinaia di esposti presentati da parenti delle vittime del Covid, storie soprattutto di papà, mamme, nonni, morti in solitudine, di ospedali che sono riusciti a far fronte alla situazione fino a un certo punto. È ancora presente negli occhi di tutti la scena di quelle bare caricate sui camion militari che sfilavano lungo le strade come un corteo funebre. La procura di Bergamo che apre l’indagine per epidemia colposa e omicidio colposo con un obiettivo ben preciso: è ricostruire cosa è accaduto nella struttura sanitaria in quei giorni in cui l’emergenza ha cominciato a colpire la Bergamasca. Una inchiesta voluminosa, così come la relazione tecnico-scientifica del virologo Andrea Crisanti, professore di microbiologia all’università di Padova e in questa sede consulente della procura. F.D.