Lo sport usato per accogliere i bimbi in fuga

A Brescia le palestre stanno diventando luoghi d’incontro per i rifugiati. "Giocando insieme si superano le barriere linguistiche"

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di Federica Pacella e Luca Marinoni

Lo sport più forte delle barriere linguistiche: così i ragazzi ucraini arrivati a Brescia iniziano ad integrarsi con i loro coetanei. Sono molte le società sportive che hanno aperto le porte ai giovani arrivati dall’Ucraina, bambine e bambini (circa un migliaio secondo i dati della Questura) che sono arrivati con un carico di emozioni difficili da esprimere. "Da noi è arrivata Arina – racconta Beatrice Vivaldi, responsabile di Asd Ginnastica Viktoria Brescia, – ha 7 anni ed una grande passione per la ginnastica ritmica. Nel suo Paese si allenava ogni giorno, gareggiava già, perché in Ucraina non c’è il limite di età che, invece, in Italia impedisce di gareggiare sotto gli 8 anni". Arina si è già inserita nella squadra promozionale a Brescia, con cui si allena 3 volte a settimana. "La sua mamma ci teneva che iniziasse a fare qualcosa, che trovasse un bell’ambiente. Lo sport sicuramente è molto utile per socializzare, perché riesce ad abbattere anche le barriere linguistiche: Arina è già entrata in amicizia con le nostre piccole, che sono ammirate dalle sua bravura". Lo stesso accade all’Asd Roll Club Bettini (pattinaggio artistico), dove per comunicare con la ragazza ucraina di 11 anni arrivata nella palestra di Gussago si usa Google Translator. "La cosa bella – sottolinea Bruno Pescatore – è che c’è grande solidarietà tra i bambini: abbiamo visto che si è già integrata nel gruppo". Altre ginnaste sono state accolte anche dall’Aics, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, che ha proposto alle sue società l’iscrizione gratuita delle nuove arrivate. "Cerchiamo di fare la nostra parte – sottolinea Antonio Parente, presidente provinciale Aics – perché siamo convinti che lo sport possa abbattere ogni barriera. Al nostro interno abbiamo anche molti russi e ucraini, soprattutto nella ginnastica artistica e ritmica, e questo agevola la comunicazione. Stiamo anche promuovendo raccolte di vestiti e quanto possa servire alle nuove arrivate".

Lo sport potrà essere ponte per l’accoglienza anche per i bambini arrivati ieri a Brescia sui pullman prestati dalle due società di trasporti bresciane Arriva e Brescia Trasporti, nell’ambito dell’iniziativa promossa da Road the map, Refugees Welcome Italia, associazione calcistica Sant’Ambroeus e Filt Cgil. La spedizione, partita venerdì mattina da Milano, è arrivata ieri con circa 60 persone, di cui oltre la metà minori: da lì, i nuovi arrivati saranno poi collocati in nuclei famigliari già individuati.