Livigno, scialpinista ucciso da valanga

Vittima uno sportivo austriaco che si trovava con tre amici

Ricerche sotto la valanga (National Press)

Ricerche sotto la valanga (National Press)

Livingo 8Sondrio), 20 marzo 2018 - ​È stato travolto da una valanga che lo ha completamente sotterrato e così, la sua morte, è sopraggiunta per ipotermia. La tragedia si è consumata a quota 2.100 metri, in Val Nera, nel territorio comunale di Livigno, al confine con la svizzera Val di Campo, ieri pomeriggio.

Uno scialpinista austriaco di 58 anni, in montagna insieme ad altri tre amici, è stato trascinato verso valle da una potente quanto enorme slavina. La massa di neve, con un fronte di 100 metri, è scesa lungo la parete per 50 metri portandolo con sé fino a un torrente. L’allarme, lanciato dagli amici, della stessa nazionalità, è stato dato intorno alle 14. La centrale operativa ha, così, immediatamente allertato il Soccorso alpino civile di Livigno e inviato sul posto l’elicottero, decollato da Caiolo. I tecnici del Cnsas sono stati imbarcati in piazzola e portati in quota. Durante le ricerche dall’alto, durate per diverso tempo, è stato avvistato uno dei compagni, mentre stava scendendo dalla montagna. I tecnici lo hanno raggiunto per avere indicazioni più precise, scoprendo anche la zona in cui si trovava l’amico rimasto travolto dalla valanga. Un posto, però, caratterizzato da una visibilità molto scarsa provocata da una bufera di neve. I tecnici sono stati quindi calati con il verricello sul lato opposto della valle e lo hanno raggiunto a piedi. Poco dopo l’elicottero ha sbarcato anche medico, infermiere e tecnico di elisoccorso del Cnsas. I quali hanno tentato di rianimarlo. Il 58enne austriaco è stato, quindi, trasportato fino al Pronto soccorso di Livigno, dove è stato constatato il decesso. A procedere, in seguito, per i rilievi di polizia giudiziaria, i Carabinieri di Livigno, sotto il comando della Compagnia di Tirano, e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Bormio. I tre escursionisti rimasti incolumi per miracolo sono stati a loro volta raggiunti dai soccorritori che li hanno trasportati in paese.

Ieri il pericolo valanghe, secondo i dati resi noti dal centro nivometeorologico con sede a Bormio, era di livello 3 – marcato su tutte le montagne della zona. Situazione che rimane la stessa anche oggi, martedì 20 marzo, sulle Alpi. Il bollettino è consultabile ogni giorno sul sito internet di Arpa Lombardia, www.arpalombardia.it che è importante controllare prima di qualsiasi pratica sportiva sulla neve. Spesso, determinante per il salvataggio in caso di slavina, è stato il dispositivo Arva perché le prime a intervenire di solito sono proprio le persone presenti sulla scena, in attesa dell’aiuto organizzato dall’esterno. In una zona poco distante da quella oggetto della tragedia di ieri, alcuni giorni fa, si erano staccate altre tre valanghe. A tal proposito, infatti, il Comune di Livigno ha emesso un’ordinanza firmata dal sindaco Damiano Bormolini, che stabilisce la chiusura con divieto di transito e la sospensione di tutte le attività sportive, nella zona adibita a pista ciclo-pedonale della via Dali Reza nel tratto compreso tra il Ponte Lungo e l’Alpe Campaccio; lo stesso in via Val Viera «deposito – magazzino Fratelli Gemelli», via Stebline e pista cilabile-pedonale da Ponte Lungo-Campacciol ad Alpe Campaccio; località All «zona deposito artigianale Cusin Edil». Una regola che rimarrà in vigore fino a revoca da parte del sindaco.