Livigno, larici da tagliare: "Nessuno scempio ambientale"

Sul caso dei tigli interviene il direttore del Consorzio Forestale

Uno dei larici secolari "condannati"

Uno dei larici secolari "condannati"

Livigno (Sondrio), 24 luglio 2018 - Nessuno  scempio ambientale, anzi, un intervento di taglio controllato per rendere più stabile e sicuro il versante. Inizierà a settembre l’operazione di taglio di circa 400 larici secolari in località Cámpósctín all’imbocco della Val Federia. «Non è corretto parlare di abbattimento – precisa il direttore del Consorzio Forestale Alta Valtellina, Antonio Rudini –. Si tratta invece di un taglio controllato ed è una operazione assolutamente normale, che di tanto in tanto deve essere fatta». A dare la notizia nei giorni scorsi è stato Savio Peri, conosciuto in Alta Valle come il “contestatore” di Livigno, sempre pronto a sollevare dubbi e riflessioni sul suo amato Piccolo Tibet, alle ultime elezioni candidato nella lista civica uscita sconfitta e che ha lasciato i banchi del Consiglio comunale livignasco.

Ebbene, sulla sua pagina di Facebook Peri ha scritto: «Prepariamoci all’ennesimo scempio ambientale. In quel di Livigno, in località Cámpósctín all’imbocco della Val Federia, qualcuno (e non si sa bene chi, anche perché nemmeno il vice sindaco Remo Galli ne sa niente) si sta preparando ad abbattere circa 400 larici secolari. Pare che il motivo sia che sotto, verso il fiume, si verificano alcuni piccoli smottamenti. Mi chiedo se non ci siano soluzioni alternative».

L’intervento è in capo proprio al Consorzio forestale, e il direttore Rudini risponde alle polemiche con dati tecnici: «Quando gli alberi diventano vecchi e pesanti, infatti, la loro presenza sui versanti diventa addirittura controproducente, sono un pericolo e non riescono più a svolgere la loro funzione di stabilizzazione del terreno. Operazioni di taglio come quella programmata nel territorio comunale di Livigno vanno fatte ogni 40 o 50 anni, è del tutto normale. In queste condizioni i larici diventano un pericolo, in questo modo svecchiamo il versante e lo rendiamo più sicuro». E la zona, infatti, è soggetta a smottamenti e movimenti franosi, che forse hanno accelerato la decisione si procedere ad un taglio controllato che comunque, periodicamente, deve essere fatto. Nella zona sottostante all’area dove si trovano i larici, inoltre, sono in corso lavori di sistemazione dell’alveo del fiume da parte della Comunità montana, che però non ha niente a che fare con l’intervento che prenderà il via a settembre