Livigno, larici da tagliare: mistero e polemiche in Rete

Segni rossi su 400 alberi: su Facebook si moltiplicano i dubbi

Uno dei larici secolari "condannati"

Uno dei larici secolari "condannati"

Livigno (Sondrio), 23 luglio 2018 - A Livigno presto verranno abbattuti 400 larici secolari. Attorno all’intervento, però, aleggia il mistero e su Facebook monta la polemica. A dare la notizia nei giorni scorsi è stato Savio Peri, conosciuto in Alta Valle come il “contestatore” di Livigno, sempre pronto a sollevare dubbi e riflessioni sul suo amato Piccolo Tibet, alle ultime elezioni candidato nella lista civica uscita sconfitta e che ha lasciato i banchi del Consiglio comunale livignasco. Ebbene, sulla sua pagina del social network Peri ha spiegato quel poco che si sa, attualmente, del già tanto contestato taglio dei larici.

"Prepariamoci all’ennesimo scempio ambientale - ha scritto - In quel di Livigno, in località Cámpósctín all’imbocco della Val Federia, qualcuno (e non si sa bene chi, anche perché nemmeno il vice sindaco Remo Galli ne sa niente) si sta preparando ad abbattere circa 400 larici secolari. Pare che il motivo sia che sotto, verso il fiume, si verificano alcuni piccoli smottamenti. Mi chiedo se non ci siano soluzioni alternative".

Il contestatore livignasco, con questo post al vetriolo, ha quindi acceso sia la curiosità dei residenti, sia la polemica per l’abbattimento di tanti alberi che, pare, non verserebbero in stato di salute compromesso. Almeno non tutti. Attorno al taglio dei larici aleggia il mistero, anche se la notizia dell’abbattimento di circa 400 alberi appare del tutto veritiera. A provarlo, tra l’altro, il fatto che gli alberi sono stati segnati con vernice rossa e numerati per poter sapere, quando sarà il momento, quali abbattere e quali no.

Eppure, non è facile al momento sapere chi è titolare di questo intervento già tanto contestato, e di conseguenza quale sia il motivo ufficiale che porterà a eliminare tanti alberi all’imbocco della Val Federia. Il Comune di Livigno, come affermato anche dallo stesso Peri, sembrerebbe non avere nulla a che fare con l’intervento, tanto che il vice sindaco, Remo Galli, non è a conoscenza di quello che accadrà nella zona. Sembra possibile quindi - ma il condizionale è d’obbligo - che a mettere mano a seghe e asce possa essere la Comunità montana Alta Valtellina.

Infatti, nella zona sottostante all’area dove si trovano i larici sono in corso lavori di sistemazione dell’alveo del fiume da parte, appunto, dell’Ente comprensoriale. Pare plausibile, quindi, che anche il taglio dei 400 larici secolari faccia parte del più complesso intervento anti-smottamenti, ma al momento non si trovano conferme ufficiali e maggiori dettagli in proposito. Intanto, però, nonostante sul punto non si sappia molto, su Facebook monta la polemica. "Se il motivo è il terreno franoso, dato che di solito le piante lo tengono saldo, tagliarle peggiorerebbe solo la situazione", commenta Alex C., mentre Edoardo C. sottolinea che "Se non vi sono evidenti e conclamate ragioni di malattie contagiose, anche e soprattutto degli esemplari sani, allora per prima cosa si dovrebbe mettere in sicurezza senza abbattere nulla".