PAOLO GALLIANI
Cronaca

La Valtellina e i suoi vini a prova di guida

Dalla Veronelli al Gambero Rosso passando per Slow Wine: la patria del Nebbiolo (e non solo) piazza i suoi vitigni in cima alle classifiche

di Paolo Galliani

La sua reputazione la precede. Come recita la nuovissima guida Vini Gambero Rosso 2021 "La Valtellina è il respiro delle Alpi che finisce in bottiglia". Peraltro in una terra del Nebbiolo – commenta l’altra Bibbia dell’enologia italica, la guida “I vini di Veronelli 2021” - dove i vignaioli storici sono sempre più rappresentati dalle nuove generazioni "che, inevitabilmente, hanno portato un salutare ammodernamento delle pratiche in cantina". Come dire: la terra del mitico Nebbiolo è un laboratorio di nuove visioni imprenditoriali oltre che di ottime etichette. Giudizio generoso, sottoscritto anche dalla nuova Slow Wine di Slow Food che attribuisce a chi lavora sui terrazzamenti Retici qualità notevoli come "la contemporaneità, la riconoscibilità, l’innovazione e la territorialità".

E se tanto giudizio annuncia valutazioni elevate per le aziende vitivinicole locali, alcune di loro spiccano per complimenti ed elogi. Come “La Triacca” di Villa di Tirano che piazza ben 2 suoi vini nella ristretta cerchia delle “3 stelle oro” della Veronelli, ovvero delle eccellenze (con voto compreso tra i 94 e i 100 centesimi): gli Sforzati Il Monastero e San Domenico, entrambi 2016, punte di diamante di un brand che gli estensori della guida celebrano come "punto di riferimento nel territorio per la sua viticoltura biodinamica e la grande attenzioni alle fasi di macerazione, passaggio chiave per la riuscita di un grande vino rosso". Soddisfazione condivisa, a ruota, anche da altre due cantine che piazzano almeno un loro vino tra le “3 stelle oro”: la Plozza di Tirano con il Numero Uno Alpi Retiche Rosso e la Sandro Fay di Teglio con lo Sforzato Ronco del Picchio.

Un “best of” che in realtà vede in vetrina anche altre cantine. Come quelle che brillano nella “Slow Wine 2021”, aggiudicandosi l’ambita “bottiglia” che premia le aziende vitivinicole (Negri e Rainoldi di Chiuro, Dirupi di Ponte in Valtellina, Fay e La Perla Marco Triacca di Teglio) o l’inserimento nella Top Wine che indica invece i migliori vini. Ed eccoli: il Sassella Grisone della Alfio Mozzi, il Valgella Carterìa della Fay, il Quattro Soli 2015 della Perla Marco Triacca, il Sassella Nuova Regina di Ar.Pe.Pe. e il Valtellina Superiore 2017 della Dirupi.

Una geografia di meriti che addirittura si esalta nella Vini del Gambero Rosso e nell’assegnazione degli ambitissimi “3 bicchieri”, con 5 cantine a risultare le più virtuose: la Dirupi con il Grumello ’17, Sandro Fay con il Valgella Carterìa, Ar.Pe.Pe con il Sassella Nuova Regina, la Nino Negri con lo Sfursat 5 Stelle e Mamete prevostini con il suo Sforzato Corte di Cama ’18. Un nome – lo Sforzato – che ovviamente torna a più riprese. Con la Veronelli a emettere la sua raccomandazione per chi sa e può intendere: "Un grandissimo vino. Se non indulge a inseguire tardive mode più adatte ad altre latitudini".