La tecnica dell’acquaforte all’Alberti, in cattedra un docente dell’Università di Milano

A lezione i ragazzi e le ragazze del IV anno dell’istituto alberghiero

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La tecnica dell’acquaforte è stata la grande protagonista all’Alberti di Bormio, istituto scolastico sempre pronto a sperimentare e a far vivere ai propri studenti interessanti esperienze di crescita. La tecnica per produrre stampe figurative nasce in Europa assieme alla stampa dei libri. Lo scopo era rendere disponibili per molte persone opere d’arte a basso prezzo. Basata sull’incisione di una lastra di metallo seguita da stampa con torchio, rimane affascinante anche se nei secoli successivi e, soprattutto, negli ultimi anni si sono sviluppate altre tecniche. Nel XXI secolo, può interessare gli studenti delle scuole superiori, e più in generale gli abitanti della Valtellina e i turisti? Se lo sono chiesti l’assessore alla Cultura Paola Romerio Bonazzi ed Emanuela Gasperi dell’Ufficio tecnico del Comune di Bormio, il professor Bruno Spechenhauser, dirigente dell’Istituto Alberti di Bormio, il professore Antonio Pontiroli, docente dell’Università degli Studi di Milano, esperto incisore formatosi presso il Centro dell’Incisione di Milano, cresciuto negli anni ad opera di Gigi e Gabriella Pedroli, artisti dell’incisione. E cosi l’hanno proposto agli studenti dell’Alberti. "I ragazzi e le ragazze del IV anno dell’istituto alberghiero di stato hanno sperimentato la tecnica dell’acquaforte, sotto la guida della docente di Arte, Valentina Seneci – dice il preside dell’Alberti Bruno Spechenhauser -. Il torchio è stato prestato per l’occasione dal Matteo Cantalles, titolare della società disegnatori associati di Monza. Gli studenti hanno partecipato con entusiasmo, portando ognuno un proprio disegno che hanno poi trasferito su lastra, ottenendo alla fine una stampa. Le stampe sono tutte esposte in bella vista in una bacheca dell’Istituto". F.D’E.