La Protezione Civile in cattedra, momento di formazione via web

Gli studenti hanno la possibilità di conoscere da vicino le attività delle “tute arancioni” con materiale digitale

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La Protezione Civile entra a scuola. Il servizio offerto dagli uomini in “arancione” è uno di quelli essenziali in ogni emergenza e, da qualche anno, gli studenti hanno occasione di conoscere da vicino le attività di questi uomini che si spendono per gli altri, sprezzanti a volte del pericolo. Il Centro di Promozione della Protezione Civile di Sondrio (CPPC), che ha come scuola capofila l’Itas “G. Piazzi” con l’Istituto professionale “Besta-Fossati” di Sondrio, organizza oggi un evento che si inserisce nell’ambito delle iniziative legate alla “Settimana nazionale della Protezione Civile” promossa all’interno delle scuole della provincia.

In epoca Covid-19 le iniziative non sono in presenza e potranno quindi essere seguite attraverso i social (hashtag #iononrischio2020), oppure sul sito internet www.iononrischio.it o dalla app AllertaLOM. Nell’ambito della settimana dedicata alla Protezione Civile, saranno messi a disposizione delle istituzioni scolastiche dei materiali video selezionati e presenti in rete. "Si tratta di una giornata formativa molto importante, in particolare per la nostra realtà provinciale, che vive situazioni di cronicità e di rischio frequente di vario genere – sottolinea il professor Pierluigi Morelli, referente provinciale del CPPC –. La Protezione Civile è sempre in prima fila attraverso il lavoro volontario di uomini e donne, formate e competenti ed in grado di gestire le situazioni di emergenza".

"Oggi più che mai è importante che i nostri ragazzi abbiano l’opportunità di conoscere da vicino lo straordinario mondo della Protezione Civile e delle persone che vi operano con grande generosità e abnegazione – aggiunge il dirigente dell’Ufficio scolastico territoraile, Fabio Molinari –. Ritengo che le azioni messe in campo dal CPPC rappresentino, a tutti i livelli, un momento di riflessione fondamentale anche nell’ottica di valorizzare un più ampio e articolato percorso di educazione alla legalità".

Fulvio D’Eri