Con la jeep su una mina, padre Arialdo è sotto choc ma sta bene

Il missionario di Isolaccia è finito con su un ordigno nella Repubblica Centrafricana

Padre Arialdo Urbani si era recato con un suo collaboratore nel villaggio di Service Kolo

Padre Arialdo Urbani si era recato con un suo collaboratore nel villaggio di Service Kolo

Valdidentro (Sondrio), 8 maggio 2021 - È ancora sotto choc, ma sta bene padre Arialdo Urbani, il sacerdote di 82 anni originario di Isolaccia finito con la sua jeep su una mina un paio di giorni fa, mentre insieme a un collaboratore stava rientrando dalla visita in un villaggio della Repubblica Centrafricana. "Un tragico incidente che è costato la vita a un giovane che viaggiava insieme a padre Arialdo – spiegano i collaboratori del sacerdote valtellinese – Lui sta bene nonostante una spalla contusa a seguito dell’esplosione, purtroppo quella strada è piena di mine per gli scontri tra le fazioni che dilaniano il paese".

L’incidente è avvenuto mercoledì mattina, Padre Arialdo Urbani si era recato con un suo collaboratore nel villaggio di Service Kolo, per visitare la scuola gestita dalla missione. "Quando stavano per ripartire il giovane responsabile del dispensario del villaggio ha chiesto un passaggio per recarsi a trovare la sorella che è ricoverata all’ospedale di Niem – racconta il vescovo di Bouar, monsignor Miroslaw Gucwa - Padre Arialdo lo ha avvertito del rischio per la presenza di mine sul percorso, ma lui ha insistito a chiedere il passaggio".

Ad appena una decina di chilometri dall’arrivo a destinazione, nei pressi del villaggio di Zakau, la ruota posteriore del fuoristrada è incappata su una mina gettando il mezzo contro gli alberi dall’altro lato della pista carrabile. Ad avere la peggio è stato proprio il giovane che è rimasto ucciso, mentre padre Arialdo e l’altro collaboratore sono rimasti feriti. Il sacerdote valtellinese si trova ricoverato nell’ospedale della missione cattolica di Niem, affidata alla Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Bétharram, nelle prossime ore potrebbe essere trasferito in elicottero a Bouar. "Fortunatamente l’ordigno era di potenza relativamente debole - conclude monsignor Gucwa - se si fosse trattato di una mina anticarro ora piangeremmo tre vittime". Quella dei missionari è la terza autovettura colpita da mine lungo la strada tra Niem e Kolo dove ogni giorni si registrano combattimenti tra i ribelli della Coalition des Patriotes pour le Changement (CPC) e i mercenari russi che operano in Centrafrica.