Incidente sull’A21, auto tamponata da una Porsche: morto cuoco di Chiavenna

La vittima è Tiziano Vitali, che stava rientrando a Dervio insieme alla compagna

La vittima era in auto con la compagna che se le caverà

La vittima era in auto con la compagna che se le caverà

Sondrio, 18 marzo 2018 - Stava rientrando a Dervio, Tiziano Vitali, 51 anni, ma a casa non c’è mai arrivato, è morto nel tardo pomeriggio di giovedì in un’incidente sull’autostrada A21 nel tratto tra Cremona e Pontevico, all’altezza del chilometro 196+700 a Persico Dosimo, in direzione nord di Brescia.

Era al volante della sua Fiat Punto, accanto gli sedeva la compagna Daniela, anche lei di 51 anni, quando un 51enne alla guida di una potente Porsche Cayenne ha tamponato la loro utilitaria. L’impatto è stato molto violento, la Fiat Punto è stata scagliata contro il guard-rail ridotta ad un ammasso di lamiere. Sul posto, per soccorrere i feriti sono intervenuti i sanitari del 118 con i volontari della Croce rossa, sono stati mobilitati anche i vigili del fuoco, ma purtroppo per il derviese non c’è stato nulla da fare: l’uomo è morto sul colpo. Dopo le prime cure la compagna è stata invece trasferita d’urgenza all’ospedale di Cremona, dove è ricoverata in osservazione, ma almeno lei se la caverà. In base ai primi rilievi effettuati dagli agenti della Polizia stradale a provocare la carambola letale sarebbe stato appunto il conducente della Cayenne che non sarebbe riuscito a frenare in tempo e a evitare lo scontro a causa dell’eccessiva velocità e dell’asfalto reso viscido dalla pioggia. Al momento il conducente risulta indagato e denunciato con l’accusa di omicidio e lesioni stradali. L’autostrada è stata chiusa al traffico con ripercussioni sul traffico e la viabilità.

Tiziano Vitali era originario di Chiavenna, in provincia di Sondrio. Nel 2001 si era trasferito a Dervio, in un’abitazione di via Corte di Giustizia, in riva al lago. Lavorava come cuoco alla casa di riposo La Madonnina di Vendrogno, gestita dagli operatori della cooperativa La Muggiasca, di cui il padre Michele è presidente del Consiglio di amministrazione. Oltre alla compagna, dipendente delle Poste, e al padre, lascia anche i due fratelli Roberto e Filippo. In passato aveva anche il bar La Noce sempre a Vendrogno.