Il fuoco divora 40 ettari di bosco: Savogno circondato dalle fiamme

Uomini, Canadair ed elicotteri ancora al lavoro in Valchiavenna

L'incendio nei boschi

L'incendio nei boschi

Piuro, 22 aprile 2017 - Provincia di Sondrio in ginocchio a causa di siccità, incendi e gelate improvvise. L’incendio di Piuro scatenatosi, complici mancanze di piogge e forte vento, mercoledì scorso non è ancora stato domato, mentre le gelate notturne hanno compromesso i vigneti e i meleti della media e alta Valtellina. Il fuoco, che ha già distrutto 40 ettari di bosco, continua ad essere tenuto sotto controllo grazie all’intervento congiunto di volontari, Protezione civile e Vigili del fuoco che stanno utilizzando elicotteri e Canadair, come nell’incendio scoppiato sopra a Chiavenna, nelle vicinanze del centro abitato di Pianazzola, nei primi giorni dell’anno. FinoI ad ora gli uomini impegnati nel combattere le fiamme sono riusciti a bloccare l’incendio nelle immediate vicinanze del centro di Savogno, situato sopra alle cascate dell’Acqua Fraggia.

Il fuoco, complice il vento, si è però spostato dirigendosi verso il territorio del comune di Villa di Chiavenna, non arrivando, per il momento, a minacciare altre case, ma colpendo duramente i sentieri escursionistici che attraversano la zona. I roghi hanno provocato cadute sassi. Se la Valchiavenna è consumata dalle fiamme la Valtellina è stretta in una morsa di gelo, con temperature notturne sotto zero. «Siamo ormai alla terza notte di freddo – ha spiegato Virgilio Bondio, responsabile servizio tecnico della Cooperativa agricola di Ponte in Valtellina – Nei prossimi giorni saremo in grado di valutare l’entità dal danno subito dai meleti. Per poter quantificare l’effettiva perdita economica dovremo tener conto sia della perdita produttiva, consistente nei frutti morti a causa del freddo, sia della minor qualità dei frutti che, al contrario, sono solamente stati danneggiati. Per quanto riguarda i kiwi e le viti possiamo già affermare che queste culture hanno subito ingentissimi danni. Ad avere la peggio sono state le coltivazioni di bassa e media costa: a Villa di Tirano, fortunatamente, gli antibrina hanno funzionato egregiamente e le colture non sembrerebbero aver sofferto eccessivamente il freddo».