"In Valtellina esistono le barriere contro le minacce della criminalità"

Sondrio, il magistrato Elvira Antonelli lascia dopo 28 anni per assumere l’incarico di procuratore a Larino

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di Michele Pusterla

"Sto per concludere qui 28 anni di servizio. Lascio per il nuovo incarico di procuratore a Larino, in Molise. Sono arrivata il 10 ottobre 1994, dalla Procura di Gela, terra non facile per le presenze mafiose, dove ho lavorato dall’ottobre 1991 al novembre ‘93. La Valtellina mi ha accolta con la sua solita riservatezza e poi mi ha adottata, ora il distacco sarà un po’ più lieve perché la mia famiglia resta nel capoluogo valtellinese".

La dottoressa Elvira Antonelli, nominata procuratore il 24 febbraio 2021, ha dovuto attendere non poco prima di potere prendere possesso del posto che le spettava, in attesa dell’esito di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato della collega che, nella “vicenda Palamara”, lo occupava senza esserne titolata. Ora il momento del “salto” in carriera è arrivato.

"Il mio insediamento a Larino, la cui giurisdizione comprende Termoli, la città in cui sono nata - annuncia - è previsto il 25 novembre che è la data nazionale di commemorazione delle donne vittime di violenza, mentre l’8 marzo (data della Festa delle donne) 1990 è quando fu emesso il decreto ministeriale della mia nomina a magistrato. Nel mio Dna, evidentemente, c’è la tutela delle donne. Largamente, negli ultimi 20 anni, mi sono occupata della tutela non solo delle donne, ma di tutti i soggetti fragili. Il rammarico è di non essere sempre riuscita a tutelare le vittime straniere di fede islamica. Poche, infatti, hanno avuto il coraggio di andare sino in fondo". Dall’1 gennaio 2022, in Procura, sono stati 72 i procedimenti penali iscritti per maltrattamenti, 92 per stalking e 22 per violenza sessuale: dati che impressionano.

"Un giorno un investigatore mi disse: “Dottoressa per lei ogni fascicolo è come fosse un figlio”. Aveva ragione - ricorda Antonelli -. Vivo per questo lavoro, mi do anima e corpo. Arrivata a Sondrio mi ritrovai l’ufficio sommerso di carte per le inchieste sull’alluvione. Poi ho affrontato l’indagine sulla discarica di Saleggio, riscontrando un’omertà paurosa: lo scrissi pure nella richiesta d’archiviazione. E come dimenticare le trasferte in Inghilterra e a Ginevra per rogatorie per traffico internazionale di carni". Ma ci sono anche i casi di cronaca più “tradizionali” ad avere richiesto un notevole impegno del magistrato sondriese in partenza.

"Non potrò mai dimenticare la vicenda della neonata uccisa dalla madre nella lavatrice, a Valfurva, il terribile omicidio di Veronica Balsamo e il tentativo di uccidere il chierichetto. L’assassinio della maestra Loredana Vanoi a Sondrio. L’inchiesta sul traffico di 15 chili di cocaina importata dall’Olanda, con capi albanesi. In questi anni, è esploso il fenomeno dello spaccio dei nordafricani nei boschi che un certo allarme sociale desta nella popolazione, ma non mancano le risposte delle nostre forze dell’ordine".

Che Valtellina lascia, dal punto di vista criminogeno ?

"Qui c’è una criminalità non strettamente valtellinese, ma la grande fortuna è rappresentata dall’avere degli utili presidi al Trivio di Fuentes, in primis con le caserme di Delebio e Morbegno che fanno da filtro. Diversi fenomeni criminali sono spariti. Le forze dell’ordine sono bene organizzate e le tante telecamere posizionate negli anni lungo i principali assi stradali stanno aiutando parecchio".

Cosa l’aspetta in Molise ?

"Lascio un ufficio giudiziario molto bene organizzato, con la struttura informatica fiore all’occhiello della Procura, per andare a guidare una Procura con due soli sostituti, dove non farò il procuratore in poltrona, ma starò in prima linea. Si occupa anche della criminalità organizzata confinante con il Molise. È una zona “calda” in tutti i sensi, non solo per il mare".