Sci e impianti fermi, Sertori: "Montagna presa in giro"

Migliaia di persone in attesa di lavorare nelle località alpine. L'assessore lombardo: "Stagione azzerata, dove sono i ristori?"

Sciatori a Bormio, in Alta Valtellina

Sciatori a Bormio, in Alta Valtellina

Sondrio, 18 gennaio 2021 - Impianti di risalita chiusi (almeno) fino al 15 febbraio, dursa presa di posizione dell'assessore alla Montagna di Regione Lombardia Massimo Sertori preoccupato per il futuro degli operatori e dell'intera filiera.  "Basta prendere in giro la montagna. La   decisione del governo di prorogare la chiusura gli impianti di risalita avrà serie ripercussioni per l'intero comparto che incassa un altro duro colpo. Le regioni alpine hanno pronta una proposta di ristori che, grazie al nostro pressing, sarà oggetto di discussione nella Conferenza delle Regioni di giovedì 21 gennaio". 

Il confronto  con gli altri Paesi europei è il dito nella piaga.  "Possibile - rimarca Sertori - che in Austria, Francia, Svizzera e Germania queste attività siano indennizzate e quindi si fa in modo di scongiurare il loro fallimento, mentre in Italia rimane solo un enorme, incredibile e indicibile punto di domanda?". La situazione degli operatori è in sospeso "senza poter programmare l'avvio delle attività, la riapertura di hotel, rifugi, ristoranti e la ripartenza di noleggiatori di attrezzature per gli sport alpini, dei maestri di sci. Ci sono migliaia di persone - sottolinea l'assessore -  in attesa di poter tornare a lavorare. Ed è per questo che non passa giorno che le Regioni alpine e le province autonome non chiedano al governo garanzie, oltre che tempestività, nell'erogazione di ristori". Con una finestra di attività ridotta a poche settimane, la stagione turistica invernale per Sertori  "è pressoché azzerata e si corre il serio rischio di gettare l'industria della neve in una crisi senza precedenti quantificata in oltre 10 miliardi di euro di perdite di fatturato. Ancora una volta la montagna é costretta a pagare un prezzo troppo alto a causa della poca conoscenza e sensibilità di un governo, che è sempre più distante dai problemi della gente".