Il senegalese ritira la denuncia per violenza contro il vigilantes

Lecco, lo straniero lo aveva accusato di avere estratto una pistola. Il processo prosegue per l’ipotesi di minacce

Colpo di scena al processo nei confronti di un vigilantes, accusato di violenza privata e minaccia aggravata con arma. Il fatto risale all’ottobre 2019, quando due vigilantes controllano i passeggeri e Mamadou Diene - originario del Senegal - non ha il biglietto. Così lo fanno scendere dal bus, lui inizia a urlare e, dalla sua denuncia ai carabinieri, raccontò di essere stato minacciato e uno dei due vigilantes avrebbe estratto la pistola. Ieri Mamadou Diene ha rinunciato a sottoporsi a interrogatorio, al pari dell’altro vigilantes, Felice Adinolfi che in sede di udienza preliminare ha chiesto e ottenuto di scontare una pena alternativa che si concluderà il 14 dicembre. Invece l’extracomunitario è stato assolto dal Gup per lesioni nei confronti di uno dei vigilantes, ma la Procura ha fatto ricorso in Appello e il 24 giugno sarà in tribunale a Milano. Durante l’udienza di ieri ha ritirato la denuncia nei confronti di Girolamo Iacono (il processo però prosegue per il reato di minaccia aggravata con arma) che – è stato sentito dal giudice Martina Beggio – e respinto le accuse. "Non ho usato violenza – ha detto Girolamo Iacono – ho solo chiesto al conducente del bus di fermarsi ed alla persona di scendere". Momenti concitati e uno dei due controllori si prese un pugno che gli costò una prognosi di una settimana ma anche il passeggero fu curato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lecco. Alle minacce seguirono dunque denunce e indagini - condotte dai carabinieri – che hanno anche documentato l’episodio acquisendo le immagini delle telecamere di servizio sui bus. Nella prossima udienza la discussione e la sentenza. A. Pa.