"Il Pronto soccorso di Chiavenna va potenziato e servono altri servizi"

Diverse le richieste avanzate ai politici dagli attivisti di “Insieme per l’ospedale”: ci devono restituire quello che ci hanno tolto

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CHIAVENNA

Dopo il successo ottenuto per l’ospedale di Sondalo e la presa di posizione assunta dagli amministratori della Bassa Valtellina ora, ad avanzare le proprie richieste in materia di sviluppo sanitario, è il Comitato “Insieme per l’ospedale di Chiavenna” che chiede che "tutti i servizi ospedalieri previsti nel presidio, e attualmente in funzione, vengano mantenuti e potenziati".

Il Comitato, che a febbraio, proprio per affrontare questi temi, aveva incontrato il presidente dell’assemblea dei sindaci Roberto Scaramellini, chiede che il potenziamento preveda delle reti per la presa in carico della cronicità, con il supporto della telemedicina e della teleassistenza, "funzionalità previste – come ricordano gli attivisti - e si spera presto in attuazione, nello specifico progetto Aree Interne della Comunità montana Valchiavenna".

Tra le richieste anche il potenziamento del Pronto Soccorso, i servizi di diagnosi di laboratorio analisi e radiologia e un servizio di specialistica ambulatoriale di qualità, garantito in tempi certi - 15 giorni - e collegato con reparti di precise strutture ospedaliere che garantiscano le successive prestazioni non effettuabili in loco.

"Il tutto – concludono dal Comitato - andrà comunque valutato e discusso a vari livelli, quel che possiamo chiedere è che, per quanto riguarda i costi, quel che ci è stato tolto ci venga restituito in termini di potenziamento ed efficienza dei servizi".

Michele Broggio