SARA BALDINI
Cronaca

Il modello Expo 2015: "Così gestirò la viabilità"

Anna Pavone, prefetto di Sondrio: tavoli tecnici sui temi più importanti. Ordine pubblico e sicurezza al centro, anche la mobilità ha diverse criticità.

Il prefetto Anna Pavone

Il prefetto Anna Pavone

"Bisogna correre. Gestiremo le Olimpiadi come un grande evento di Protezione civile, il modello che cercheremo di replicare sarà quello che fu adottato a Milano nel 2015 per Expo e ancor prima nel 2012 per il VII Incontro mondiale delle famiglie con Papa Benedetto XVI". Anna Pavone, prefetto di Sondrio, con all’attivo quasi un ventennio alla Prefettura di Milano, sa che i dodici mesi che porteranno ai Giochi olimpici invernali 2026 saranno di lavoro intensissimo. A novembre sono stati istituiti quattro tavoli tecnici di coordinamento.

"Sono quelli riguardanti ordine e sicurezza pubblica – elenca il prefetto – mobilità e viabilità, eventi e manifestazioni e safety e Protezione Civile. Sono a composizione variabile e coinvolgono, sia a livello locale che regionale, forze di polizia, tutti i sindaci dei Comuni interessati, gli assessorati regionali, gli enti locali, Protezione Civile, Asst e Ats, Fondazione Milano Cortina, Rfi, Trenord e rappresentanti del governo del Canton Grigioni". Il 28 gennaio si sono svolte le prime due riunioni: quelle del tavolo per la mobilità e della Protezione civile. "Di criticità ne emergeranno tantissime, ma il nodo è uno ed è quello che riguarda i trasporti – sottolinea il prefetto – proprio perché non è pensabile modificare lo stato delle cose, stravolgere la rete viaria e quella ferroviaria è necessario un lavoro di grande coordinamento e di proposte per arrivare a definire un piano della mobilità che tenga peraltro conto anche delle esigenze dei cittadini e non solo di chi viene in Valle per le gare".

Poiché non si potrà arrivare con i propri mezzi, una volta giunti a Tirano ("dove la tangenziale è importantissimo che sia ultimata per fine anno") in auto o in treno, bisognerà individuare spazi per i parcheggi, ma anche aree per le navette in partenza e di ritorno dall’Alta Valle. Tra le questioni importanti da affrontare e risolvere per tempo vi sarà poi quella di "trovare casa" a circa mille rappresentanti delle forze dell’ordine, a 2.500 lavoratori e ai volontari impegnati nelle settimane a cinque cerchi, visto che la manifestazione d’interesse pubblicata lo scorso anno non ha sortito buon esito. "Ci stiamo lavorando, anche con i sindaci, perché bisogna individuare soluzioni concentrate nello spazio tra Bormio e Livigno", sempre Pavone. Al tavolo della Protezione vivile l’onere di predisporre la cosiddetta Pianificazione d’emergenza: "Si tratterà di analizzare tutti gli scenari di rischio possibili e le relative soluzioni da mettere in campo". Il prefetto ha inoltre annunciato che a Valdidentro sorgerà una sala operativa unificata operativa 24 ore su 24.