Il Consiglio sindacale interregionale "Serve un Osservatorio frontalieri"

La mancanza di dati e statistiche ufficiali non consente di avere la certezza dei numeri

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I sindacati fanno un appello alla Provincia di Sondrio per istituire in tempi brevi un osservatorio sui frontalieri per riuscire a far conoscere meglio la tematica a tutto il territorio. E soprattutto che in questo osservatorio siano presenti anche i rappresentanti delle varie sigle sindacali riunite sotto la Csir.

Il Consiglio sindacale interregionale Lombardia Sondrio Grigioni, nato per volontà delle organizzazioni sindacali italiane Cgil, Cisl e Uil e di quelle svizzere Unia e Syna, con lo scopo di fare sinergia rispetto alle attività intraprese a tutela dei lavoratori frontalieri, si è riunito per l’elezione dell’assemblea generale che ha scelto Guglielmo Zamboni presidente e Ivan Cameroni e Raimondo Pancrazio vicepresidenti e Markus Roner membro dell’ufficio di presidenza. "La tematica frontalieri, spesso strumentalizzata, necessita di essere meglio conosciuta dal territorio – dicono dalla Csir - Purtroppo la mancanza di statistiche ufficiali, non consente di avere nemmeno la certezza dei numeri in discussione (ai quali sono legati anche i ristorni ai Comuni di residenza) quindi il primo invito il Csir lo rivolge alla Provincia di Sondrio perché si proceda alla costituzione dell’Osservatorio sui frontalieri che veda partecipi oltre alla politica di Sondrio e dei Grigioni, le organizzazioni sindacali". Strumento essenziale per far una sinergia tra i due Stati e per programmare azioni efficaci in favore dei frontalieri come nello spirito degli accordi bilaterali del 1974. Il Csir denuncia inoltre l’irrisolta questione dell’assegno unico: "Il tempo è scaduto, serve una soluzione immediata". Le organizzazioni sindacali avevano evidenziato all’Inps il tema sin da febbraio. "Riteniamo assolutamente necessaria l’individuazione di una soluzione definitiva affidata a un provvedimento del Governo, non certo incompatibile con la prassi di un esecutivo in carica per "il disbrigo degli affari correnti", necessario a garantire la continuità nell’azione amministrativa e la certezza del diritto". F. D’E.