Il caso di peste suina in Piemonte allarma gli allevatori in Valtellina

Silvia Marchesini, Coldiretti: "Servono interventi rapidi per evitare danni anche qui"

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Anche in Valtellina c’è apprensione dopo il caso di peste suina rilevato in Piemonte. L’arrivo di questa malattia, concernente gli animali selvatici e che potrebbe riguardare i suini ma non l’uomo, ai margini della Lombardia "è un disastro annunciato" e, purtroppo, potrebbe costituire una minaccia per gli allevamenti in Valle. "Urge correre ai ripari, sempre che non sia troppo tardi, e che, finalmente, vengano ascoltate le voci di chi, da anni, denuncia il problema: a rischio c’è un intero sistema economico che rischia di implodere – dice il presidente Coldiretti Sondrio, Silvia Marchesini -. La gestione dei selvatici non può prescindere dal principio di sostenibilità e non può prevaricare la sopravvivenza di un settore economico chiave per la provincia. Siamo in ansia per questa minaccia dagli esiti assolutamente imprevedibili". La peste suina africana può colpire i cinghiali ed è altamente pericolosa e, spesso, letale per i suinidi.

"Siamo fortemente preoccupati: gli interventi urgenti, così come i controlli a tappeto sui cinghiali abbattuti, che da tempo chiediamo, devono ora sicuramente essere fatti e non bastano. L’altra forte preoccupazione è per il danno d’immagine che può creare al territorio, rischiando di colpire ingiustamente i nostri allevatori che conducono le imprese con standard di bio sicurezza molto elevati". F.D’E.