Il caso del “prete-ciclista“ si chiude con una Messa riconciliatrice

Brescia, tanti applausi dai circa 400 fedeli intervenuti alla cerimonia riparatrice alla celebrazione di don Fabio a Mazara

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BRESCIA

Un lungo abbraccio chiude la vicenda della Messa di Mazara del Vallo celebrata l’11 settembre da don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello, con abiti, liturgia e battute poco consone, secondo la reprimenda del vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada.

Per stigmatizzare quell’episodio, il 19 settembre il vescovo aveva pubblicato una lettera in cui chiedeva a don Fabio di fare ammenda e chiedere scusa. Tanti si erano schierati con don Fabio, che, dal canto suo, ha sin da subito auspicato che non si creassero tifoserie.

"La vicenda della celebrazione eucaristica di Mazara del Vallo ha suscitato dolore, sconcerto, rabbia, giudizio, confusione. Con il pericolo di creare una crepa nella nostra chiesa bresciana, una divisione profonda con chi sta da una parte e chi dall’altra". Così ha esordito don Alfredo Scaratti nella celebrazione della preghiera di riconciliazione, che si è tenuta ieri alle 18,30, nella chiesa di Santa Maria Nascente, proposta dagli organizzatori di Percorri la pace (evento promosso dalle Acli, durante il quale si è tenuta la Messa contestata). Presenti don Fabio, il vicario generale della diocesi di Brescia monsignor Gaetano Fontana, il vicario per il clero don Angelo Gelmini e don Carlo Tartari, vicario episcopale per la Pastorale e i Laici della Diocesi di Brescia.

"Attraverso loro vogliamo ringraziare il vescovo Pierantonio – ha ricordato don Alfredo – che sappiamo essere spiritualmente vicino (è in convalescenza dopo il trapianto di midollo, ndr)". Tantissimi i presenti, 400-500 persone, si sono uniti alla preghiera di riconciliazione, conclusasi con l’abbraccio tra don Fabio ed i rappresentanti della Diocesi e con un lungo applauso.

Federica Pacella