Il Bocia a processo per violazione del Daspo "Allo stadio non c’ero"

Si è presentato in aula a modo suo: barba incolta, capelli arruffati, l’immancabile fascia nera. Claudio Galimberti, il Bocia, capo ultrà della Nord, è a processo per la violazione del Daspo.

Quattro gli episodi contestati, tutti del 2018. Il primo è del 6 gennaio, quando 3-4mila tifosi si recarono all’aeroporto per attendere il rientro dell’Atalanta da Roma. Galimberti ha spiegato che "sono andato a Orio molto tardi, senza violare l’orario indicato dal Daspo".

Il secondo episodio la trasferta a Dortmund, sfida di Europa League del 15 febbraio. "Avevamo organizzato un treno speciale, ma allo stadio non ci sono andato: ho visto la partita da un bar con un mio amico".

Terzo episodio, la trasferta a Benevento del 18 aprile. "Mi sono fatto dare solo un passaggio – ha detto – A Caianello mi sono venuti a prendere degli amici con cui ho pranzato. Allo stadio non ho messo piede". Infine il quarto episodio, la finale di Coppia Italia tra le Primavere di Atalanta e Milan. In quella occasione era andato al Baretto di fronte alla stadio, a trovare l’allora fidanzata (teste della difesa) che lo gestisce. Prossima udienza a ottobre. F.D.