Colpiti da ictus e portati a Milano per colpa della carenza di medici

Sondrio, i malati verranno elitrasportati al Niguarda. Il disservizio fino al prossimo 15 agosto

Il direttore generale Asst, Tommaso Saporito

Il direttore generale Asst, Tommaso Saporito

Sondrio - Il servizio a tutela della salute dei pazienti colpiti da ictus ischemico a Sondri va in “vacanza”. E fino a ferragosto l’ospedale di riferimento sarà il Niguarda di Milano. Incredibile ma vero. Da sabato scorso e fino al 15 agosto compreso, complessivamente per un mese, la Stroke Unit dell’ospedale di Sondrio è temporaneamente sospesa: i pazienti con necessità di ricovero e trattamento in urgenza vengono trasferiti presso il Niguarda di Milano mediante l’utilizzo dell’elisoccorso a causa della insufficienza di un numero adeguato di medici neurologi. La decisione è stata assunta dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in accordo con Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, allo scopo di sopperire alla carenza di organico nel periodo delle ferie estive. Una carenza di medici, peraltro molto diffusa anche dal di fuori dei confini provinciali, che sta creando molti disagi in tanti settori e che rappresenta una problematica per la quale non è più procrastinabile un intervento.

"La sospensione della Stroke Unit dell’ospedale di Sondrio è temporanea - precisa il direttore generale Tommaso Saporito -, con un inizio e una fine: dalle ore 8 del 16 agosto tornerà ad essere operativa, pronta ad accogliere i pazienti colpiti da ictus ischemico. In assenza di medici neurologi in numero sufficiente abbiamo ritenuto di individuare un presidio ospedaliero hub di livello che, nel rispetto della finestra terapeutica prevista in questi casi, garantirà le cure necessarie ai pazienti. Terminata la fase acuta, i pazienti torneranno presso i nostri ospedali per proseguire le cure. Nel frattempo, siamo concentrati sulla ricerca di medici, sia neurologi che di altre specialità, per sopperire a una carenza che è purtroppo comune agli ospedali di tutta Italia e quindi molto difficoltosa. La scelta operata anni orsono a livello nazionale, che ha imposto il numero chiuso per gli accessi alla facoltà di Medicina e per le borse di studio per le specializzazioni, ci priva oggi di medici specialisti e di medici di medicina generale".