I medici scrivono: "Ospedale in coma"

La situazione al “Morelli“ è di estrema difficoltà secondo le “denunce“ raccolte dal Comitato popolare

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Alcuni medici del Morelli denunciano una situazione insostenibile e lo fanno attraverso il comitato popolare “Rinascita Morelli Autonomo“. "Anche nei giorni scorsi, qualificati e stimati medici dell’ospedale di Sondalo ci hanno scritto, confermando quanto il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo“ denuncia da tanto tempo - ci dicono i vertici del comitato popolare -. La situazione è gravissima e sono proprio gli stessi medici del Morelli a ipotizzare “la caduta finale“ dell’ospedale per settembre-ottobre 2022. Noi del Movimento popolare parliamo da mesi di un ospedale all’ultimo stadio. Ci hanno rimproverato, compresi i sindaci dell’Alta Valle, di fare della disinformazione. Qualcuno addirittura ci ha accusato di fare del “terrorismo mediatico“… Nel frattempo, in questa condizione, si succedono i casi gravi, in alcuni dei quali è veramente a rischio la vita del paziente".

Ecco alcuni dei messaggi arrivati direttamente dai medici: "Dell’ultimo caso emorragico rimasto in Pronto Soccorso 6-7 ore praticamente ignorato e preso per i capelli in camera operatoria meglio che tu non sappia"; oppure "Ti parlo di una paziente, residente a Sondalo, colpita da trombosi venosa cerebrale (20 giugno 2022). Al domicilio della paziente giunge dal vicino ospedale di Sondalo un’ambulanza, la quale in pochi minuti potrebbe condurla allo stesso “Morelli“. Dalla centrale operativa di Bergamo viene però impartita la disposizione di trasporto diretto al Pronto Soccorso di Sondrio. Successivamente la paziente, da Sondrio, viene nuovamente caricata in ambulanza e trasferita al “Morelli“ perché l’ospedale del capoluogo non è nella conduzione di intervenire. All’arrivo a Sondalo il quadro neurologico è peggiorato e occorre operare immediatamente. Dopo l’intervento chirurgico, la paziente è mantenuta in “coma farmacologico“ in Terapia intensiva, ove fino a pochi giorni fa era in condizioni critiche". E un messaggio recita: "Sono sordi e noi invochiamo la chiusura perché così non si va avanti". Fulvio D’Eri