Hiv, trend in aumento "Il problema non è archiviato"

Tra le province, con 1,8 casi ogni 100mila abitanti, Brescia e Lo risultano tra quelle con il tasso di incidenza maggiore in Italia

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di Federica Pacella

"L’Hiv? Non è un problema del passato. Oggi abbiamo “armi potenti“ per chi è infetto, ma la prevenzione resta la via principale". A dirlo è Francesco Castelli, responsabile per l’UO Malattie Infettive e Tropicali degli Spedali Civili di Brescia, alla vigila della settimana dedicata alla prevenzione dall’Hiv promossa da Fast Track Cities. A Brescia, città aderente alla partnership globale (400 città e comuni con IAPAC, UNAIDS, UN-Habitat e la città di Parigi), questa settimana sarà possibile effettuare test gratuiti di Hiv (ed anche il test per l’epatite c), a bordo di un mezzo attrezzato fornito dalla Croce Bianca, che sarà in luoghi simbolici (Università, quartieri periferici, aree dove è più elevata la presenza di prostitute). "Le nuove infezioni ci dicono che il problema non è archiviato – sottolinea Castelli - se le persone non vengono trattate, possono trasmettere l’infezione ad altre, mentre se c’è la diagnosi ed il trattamento, l’infettività verso terzi svanisce o si riduce di molto. Quindi l’intervento sul singolo ha anche valore per la salute della comunità".

Secondo l’ultimo report dell’ISS, la Lombardia è la regione che, nel biennio 2019-2020, ha presentato il maggior numero di diagnosi di infezione da HIV: nel complesso sono state 670, in calo rispetto alle 1103 del 2012. Tra le province, con 1,8 casi ogni 100mila abitanti Brescia e Lodi risultano tra quelle con il tasso di incidenza maggiore a livello nazionale; al terzo posto, Varese con 1,2100.000. Proprio nel Bresciano, l’Ats conferma che il trend è in aumento rispetto al 2003. Dai dati delle esenzioni nel 2020 risultano 3810 assistiti, 3,2 ogni 1000 abitanti, in aumento rispetto ai 2,21000 del 2003.

"L’incremento rispetto al passato – sottolinea Castelli – si può spiegare anche con la maggiore aspettativa di vita di chi ha il virus". Nette le differenze di genere tra italiani e stranieri. "Tra gli italiani – spiega il direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo – il 75% sono maschi, tra gli stranieri il 66% sono femmine". A livello provinciale, c’è anche un “caso“ Franciacorta: qui, infatti, l’incidenza arriva a 41000. "Sono numeri che coincidono con le zone che mappiamo, anche nella distribuzione di genere – sottolinea Gessica Gosetti, che con la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, si occupa di far emergere le vittime di tratta nel Bresciano con uscite settimanali nei luoghi della prostituzione -. Dare la possibilità di fare il test in loco, come accadrà venerdì grazie alla campagna in corso, è una soluzione ottimale".